Blocco stipendi P.a., Cocer: “Se confermato sciopero generale delle forze armate” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Blocco stipendi P.a., Cocer: “Se confermato sciopero generale delle forze armate”

“Qualora nella legge di stabilita’ sia previsto il rinnovo del blocco del tetto salariale chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari corpi e dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiche’ non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale. E per la prima volta nella storia della nostra Repubblica siamo costretti, verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale di questi comparti atteso che anche i capi dei singoli corpi e dipartimenti e i relativi ministri hanno girato le spalle al proprio personale. Lo sciopero si terrà entro la fine di settembre, qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni. Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico eravamo consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per
mancanza di mezzi e di risorse. Quello che certamente non credevamo è che chi è stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese. E nonostante i sacrifici e i maltrattamenti sinora ricevuti, le donne e gli uomini in uniforme hanno continuato a servire i cittadini italiani e le istituzioni democratiche convinti che il governo, anche in relazione ai continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei ministri che dei capi dei singoli corpi e dipartimenti, avrebbe loro riconosciuto quanto negato negli ultimi quattro anni con il blocco del tetto salariale che,
invece era dovuto. Se il blocco degli stipendi sarà confermato quindi tutti gli uomini in divisa, che fanno parte del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese saranno costretti allo sciopero generale e chiederanno le dimissioni di tutti coloro, dai capi dei corpi ai capi dipartimenti ai ministri, che li hanno rappresentati, perché la frattura che si creerebbe in tale scenario sarebbe insanabile”, E’ quanto comunica il sindacato delle Forze Armate (Cocer).

 

Scrivi una replica

News

Mosca insiste: «Difficile credere» che attentato sia opera esclusiva dell’Isis

La Russia continua a manifestare dubbi sui mandanti dell’attacco terroristico di venerdì scorso a Mosca, rivendicato dall’Isis. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova,…

27 Mar 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Germania, pullman si ribalta in autostrada: morti e feriti

Sono almeno cinque le persone morte in un incidente che ha coinvolto un Flixbus, che si è ribaltato sull’autostrada A9 vicino a Lipsia, in Germania.…

27 Mar 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Guerra a Gaza, media: «Israele prepara operazione a Rafah»

Con il ritiro della sua delegazione dai negoziati di Doha, decisione avvenuta a seguito dell’irrigidimento di Hamas sulle proprie posizioni in forza della recente approvazione…

27 Mar 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Via libera della Camera al nuovo codice della strada: il testo passa al Senato

L’Aula della Camera ha approvato il ddl sul codice della strada: i voti a favore sono stati 163, quelli contrari 107. Il testo passa all’esame…

27 Mar 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia