Crisi economica, Squinzi: “Dobbiamo fare di più, soprattutto noi imprenditori” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Crisi economica, Squinzi: “Dobbiamo fare di più, soprattutto noi imprenditori”

“L’investimento fisso lordo dell’economia italiana è più o meno equivalente a quello dell’Eurozona – ha spiegato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi -. La flessione dell’economia italiana non deriva quindi dalla mancanza di investimenti ma da quello che questi investimenti non producono. Generiamo poca innovazione e poca ricerca. Anche se continuo a pensare che molta innovazione privata non si vede, non avendo in Italia una leva fiscale per la ricerca come voce nella contabilità aziendale. Perciò credo che le cifre che noi tutti conosciamo sul rapporto ricerca innovazione sul Pil non diano conto di tutti gli sforzi che si fanno in tal senso. Ma non voglio nascondermi dietro un dito: dobbiamo fare di più in primis noi imprenditori. La crisi non è colpa di qualcun altro. Sta nella nostra testa e nei nostri comportamenti. Ho più volte parlato di situazione drammatica, di un Paese sfiduciato e distratto o, peggio, quasi disinteressato al destino delle sue imprese. Ma non ho mai parlato di rassegnazione da parte nostra. Mi conoscete e sapete che parlo di capannoni e impianti, della nostra quotidianità e del nostro impegno. Resto un abituale frequentatore di fabbriche e non d’altro. E sono un ottimista per natura e per credo. La riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali è uno dei punti cardine da cui ripartire, con pragmatismo e senza preclusioni ideologiche. La questione centrale è ripensare il nostro modello puntando al rafforzamento della produttività. Questo richiede una maggiore flessibilità, un mercato del lavoro dinamico, che consenta ai lavoratori che perdono il lavoro di trovare una ricollocazione anche attraverso un profondo ripensamento dei percorsi formativi, una contrattazione all’altezza delle nuove sfide di una economia sempre più globalizzata. I Paesi che hanno operato queste scelte, dalla Germania alla Spagna di recente, hanno avuto risultati positivi”

 

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