Disoccupazione Eurozona sotto il 10% solo nel 2019
Il tasso di disoccupazione della zona euro scenderà sotto il 10% solo nel 2019, quando si attesterà al 9,5%. E’ quanto stima la Banca centrale europea nel Bollettino statistico di novembre, spiegando che “la debolezza della ripresa permetterà una riduzione molto lenta della disoccupazione”.
Mentre le stime per il 2014 e il 2015 sono state lasciate invariate, rispettivamente all’11,6% e all’11,3%, quelle per il 2016 sono state riviste al rialzo di 0,1 punti percentuali, al 10,9%. Anche per il 2019 le stime sono state alzate dello 0,1% rispetto al 9,4% previsto in precedenza.
Francoforte non lascia intendere niente di buono neanche per quanto riguarda la crescita: la Bce ha tagliato le stime sia per l’anno in corso che per il seguente. Per il 2014 la crescita del Pil è stata tagliata allo 0,8% contro l’1% indicato nelle precedenti previsioni. Per il 2015 l’Eurotower indica invece un +1,2% contro l’1,5% stimato nel bollettino precedente.
Tagliate anche le stime sul lungo termine. Per il 2017 le ipotesi di crescita sono state tagliate dello 0,2%: da 1,7% a 1,5%.
“I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro – si legge nel report – rimangono orientati al ribasso. In particolare l’indebolimento della dinamica di crescita nell’area dell’euro, unitamente all’acuirsi dei rischi geopolitici, potrebbe ripercuotersi sul clima di fiducia e soprattutto sugli investimenti privati. In aggiunta, progressi insufficienti sul fronte delle riforme strutturali nei Paesi dell’area rappresentano un fattore cruciale di rischio al ribasso per le prospettive economiche”.
Della stessa idea anche Standard & Poor’s. L’agenzia di rating statunitense segnala che sull’Eurozona aleggiano sempre più i rischi di una terza fase recessiva. “Avvicinandoci al 2015 dobbiamo riconoscere che la ripresa ha perso molto slancio”, spiega il capo economista Emea di S&P’s.