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Commercio estero, crolla export verso Russia

exportA novembre 2014, rispetto al mese precedente, i flussi commerciali con i paesi extra-Ue mostrano dinamiche divergenti, con un calo delle esportazioni (-1,8%) e un aumento delle importazioni(+1,9%).
Al netto dei prodotti energetici la diminuzione congiunturale dell’export (-0,4%) è meno sensibile. I prodotti intermedi (-2,7%) e, in misura meno rilevante, i beni strumentali (-0,3%) concorrono alla flessione delle vendite di prodotti non energetici. Le vendite di beni di consumo durevoli (+6,6%) sono invece in forte espansione.
La crescita congiunturale dell’import risulta, a eccezione della contenuta flessione dei beni di consumo durevoli (-0,5%), diffusa a tutti i raggruppamenti principali di beni ed è più sostenuta per i beni strumentali (+4,4%) e i beni di consumo non durevoli (+2,9%).
Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta comunque ampiamente positiva (+3,2%) e investe tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusa l’energia (-1,6%). Le vendite di beni strumentali sono in rilevante espansione (+7,8%).
Dal lato dell’import, si registra per lo stesso periodo una contenuta flessione (-0,5%) da ascrivere all’energia (-8,4%), al netto della quale le importazioni crescono del 3,4%.
A novembre 2014, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente,si rileva una crescita tendenziale dell’export (+2,6%) particolarmente sostenuta per i beni di consumo durevoli (+6,7%) e i beni strumentali (+6,0%).
Su base annua le importazioni – sostanzialmente stabili nell’aggregato (+0,1%) – sono caratterizzate dalla marcata contrazione degli acquisti di energia (-21,4%). Al netto di questa componente, gli acquisti dai paesi extra Ue sono in forte espansione (+13,5%).
A novembre 2014 l’avanzo commerciale è pari a 2.715 milioni di euro (+2.343 milioni a novembre 2013). Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici è pari a 5,6 miliardi (era di 6,2 miliardi a novembre 2013).
I mercati di sbocco più dinamici sono ASEAN (+19,7%), Stati Uniti (+15,0%) e paesi EDA (+8,7%). La forte espansione su questi mercati contrasta la marcata flessione delle vendite verso Russia (-23,2%), Giappone (-19,6%) e MERCOSUR (-8,1%). Le importazioni da Russia (-23,6%) e paesi OPEC (-6,7%) sono in rilevante calo.

(fonte: Istat)

 

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