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Tessile: nel 2014 il settore è tornato a crescere

tessileNel 2014 un settore chiave per il Made in Italy è tornato finalmente a crescere. Stiamo parlando del comparto tessile che, grazie a una forte ripresa della domanda interna, fin troppo affievolita negli anni passati, ha visto crescere notevolmente il proprio giro d’affari e la produzione industriale, ponendo, di conseguenza, un freno al collasso occupazionale che interessava il mondo del tessile.
Rispetto all’anno precedente il settore ha visto crescere il proprio fatturato del 3,8% (contro il -2,4% registrato nel 2013), arrivando a superare gli otto miliardi di euro (il 15,3% del fatturato complessivo del settore tessile/abbigliamento). Ciò, come già spiegato, è stato possibile grazie all’aumento del 4,4% registrato dalla domanda interna. Di conseguenza la produzione industriale è stata interessata da uno slancio del 2,9% che ha portato a un rallentamento del calo degli occupati: -1% nel 2014.
Secondo uno studio condotto da Soges e Ares2.0, tra il 2005 e il 2012 i lavoratori nel settore tessile/abbigliamento sono passati dalle 500 mila unità a 350 mila, mentre tra il 2007 e il 2012 gli occupati sono scesi del 15% (contro il -10,3% registrato in media tra le atre attività del manifatturiero nello stesso perido). Le ore lavorate nel settore della moda sono invece diminuite del 20% (-16,1% nelle altre manifatture).
Nel dettaglio, il solo comparto tessile, nell’intervallo di tempo preso in considerazione, ha perso oltre 100 mila unità di lavoro.
Il progressivo indebolimento dell’euro sul dollaro ha favorito l’export verso gli Stati Uniti, tanto da far registrare un +10% nel periodo preso in considerazione. Di contro però sono calate le vendite verso gli storici partner asiatici ed europei. Le esportazioni verso la Cina hanno infatti registrato un -9,6%, mentre quelle verso Hong Kong un -11,9%. Più contenuto il calo riportato dalle vendite in Germania e Francia: rispettivamente -3,4% e -1,9%.
Nonostante il calo nei mercati europei l’export tessile italiano è cresciuto del 3,3% generando 4,4 miliardi di euro di fatturato. Le importazioni sono invece aumentate del 6,5% e il saldo commerciale si è mostrato in positivo di 2,4 miliardi di euro, rappresentando il 25% dell’intero saldo del settore tessile/abbigliamento.

(articolo pubblicato il 6 febbraio 2015 su Tgcom24)

 

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