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Istat: export extra-Ue in calo del 2,4% e import -0,4%

A gennaio 2015 entrambi i flussi commerciali presentano una diminuzione rispetto al mese precedente, più marcata per le esportazioni (-2,4%) che per le importazioni (-0,4%).
La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è imputabile, in misura maggiore, all’energia (-18,5%) e ai beni strumentali (-2,7%). Soltanto le vendite di prodotti intermedi (+0,4%) sono in lieve espansione.
Dal lato dell’import la flessione congiunturale è ascrivibile all’energia (-5,8%) e, in misura minore, ai beni strumentali (-3,2%). Al netto della componente energetica la dinamica è positiva (+1,6%) con una forte crescita dei prodotti intermedi (+5,5%).
Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue è lievemente positiva (0,2%), con le vendite di energia (-19,8%) in forte calo.
Al netto della componente energetica, la crescita congiunturale dell’export nell’ultimo trimestre è più sostenuta (+1,4%) ed è trainata dalle vendite di beni di consumo (+3,8%) e di prodotti intermedi (+2,2%).
Nello stesso periodo, la flessione congiunturale delle importazioni (-1,4%) è determinata dal forte calo dell’energia (-15,2%). Al netto dei prodotti energetici, si registra una rilevante espansione degli acquisti (+4,7%), particolarmente intensa per i beni di consumo (+5,5%) e i beni strumentali (+5,2%).
Su base tendenziale, entrambi i flussi si confermano in diminuzione: più sostenuta per le importazioni (-8,5%) che per le esportazioni (-3,5%).
A gennaio 2015 si rileva un deficit commerciale di 234 milioni, in forte contrazione rispetto a quello dello stesso mese dell’anno precedente (-938 milioni). Il surplus dell’interscambio di prodotti non energetici (+2,2 miliardi) è tuttavia inferiore a quello registrato a gennaio 2014 +3,1 miliardi).
Nel mese di gennaio 2015 gli Stati Uniti rappresentano il mercato di sbocco più dinamico (+24,4%). Le vendite verso Russia (-36,7%), MERCOSUR (-24,0%), ASEAN (-12,8%) e Giappone (-12,7%) sono invece in marcata flessione. Le importazioni da Russia (-40,2%) e OPEC (-23,3%) sono in rilevante calo; in controtendenza risultano gli acquisti da Stati Uniti (+15,6%) e MERCOSUR (+13,9%). E’ quanto si legge in una nota diffusa da Istat.

 

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