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La competitività dei settori produttivi

produzione_industrialeI primi segnali di ripresa del settore produttivo italiano cominciano a manifestarsi. Secondo quanto riportato nel Rapporto sulla Competitività 2015, l’Istat , confrontando i dati relativi ai primi nove mesi del 2014 con lo stesso periodo del 2013, ha rilevato un aumento del fatturato di almeno un punto percentuale per un’impresa manifatturiera su due.
Altro indizio anticipatore di una possibile ripresa è quello relativo al numero di comparti che hanno riportato variazioni positive: per l’ultimo periodo preso in considerazione l’Istat ne indica 13 su 23 contro i sette dell’anno prima.
A favorire questa dinamica è stata anche la crescita delle vendite sul mercato interno. Mentre nel periodo 2010-2013 le vendite interne erano crollate del 3%, nei primi nove mesi del 2014 si è assistito a un aumento pari allo 0,5% per un’impresa su due. A ciò va inoltre aggiunta la tenuta della vendita sui mercati esteri, in crescita dell’1,6% dopo il +3,9% messo a segno tra 2010 e 2013 (periodo in cui sono cresciute soprattutto le esportazioni di prodotti intermedi e beni durevoli, a discapito dei prodotti strumentali e dei beni durevoli).
In particolare l’aumento delle vendite sui mercati esteri si sono registrate tra le imprese di solito meno avvezze all’export (fino al 50% del fatturato totale), mentre quelle più esposte (ovvero con una quota di fatturato pari al 75%) hanno ricevuto rispetto al passato una migliore risposta dal mercato interno.
Il problema segnalato dall’Istat è che, se è vero che la manifattura ha mostrato qualche segnale di ripresa, è anche vero che i servizi alle imprese non hanno reso altrettanto. Il fatturato dei cosiddetti business service ha subìto una variazione mediana negativa di 0,4 punti percentuali.
L’Istat osserva che l’incremento di efficienza del 10% nell’offerta di servizi alle imprese manifatturiere porta ad un aumento del fatturato di quest’ultime pari al 3,3% quando esportatrici e ad un aumento del 2% del fatturato per quelle concentrate sul mercato interno.
La capacità del settore manifatturiero italiano di utilizzo dei servizi è seconda solo a quella della Germania, la vera differenza si nota se si guarda alla capacità di attivazione della domanda estera: mentre in Germania per ogni 100 euro di aumento della domanda estera di prodotti manifatturieri si sviluppano 14,5 euro di servizi, in Italia sono 8,6 euro.

(articolo pubblicato il 27 febbraio 2015 su Tgcom24)

 

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