Gli italiani e l’epoca delle passioni tristi | T-Mag | il magazine di Tecnè

Gli italiani e l’epoca delle passioni tristi

L'anticipazione dell'indagine Tecnè "L’epoca delle passioni tristi. Soli, spaventati e depressi: gli italiani al tempo della grande crisi"

crisi_personeLa crisi economica si riflette sugli aspetti più intimi delle persone. Accentua il divario sociale e crea maggiori condizioni di disagio. Non solo: nell’indagine realizzata da Tecnè il 14% degli intervistati dichiara di sentirsi spesso depresso mentre un altro 15% vive la stessa sensazione, seppur con minore frequenza e intensità. I numeri non misurano la diffusione di una malattia cronica che in Italia, nell’atmosfera densa della crisi economica, ha assunto comunque una dimensione preoccupante (secondo l’Istat il 7,3% della popolazione con più di 14 anni soffre di depressione o ansietà cronica), ma rappresentano l’istantanea di un sentimento di malessere che riguarda quasi un italiano maggiorenne su tre. L’indagine è stata anticipata dall’Adnkronos.
Stando alla ricerca sfiora il 50% la percentuale di quanti dichiarano di provare una sensazione di paura (paura di non farcela a conservare gli standard di qualità della vita attuali o di riuscire a sollevarsi dalla condizione di disagio che vivono). Il 31% afferma, invece, di sentirsi spesso solo, senza alcuna rete familiare o di amici cui poggiarsi, nonostante il 56% sia soddisfatto dei rapporti familiari e il 66% delle relazioni di amicizia. Ma quelli molto soddisfatti sono rispettivamente solo il 10% e il 20%.
A sentirsi depressi sono soprattutto le persone tra i 40 e i 59 anni (33%), con una netta prevalenza della popolazione femminile (all’interno della classe d’età circa i due terzi sono
donne). La vera discriminante, però, è la condizione socioeconomica: tra i poveri l’incidenza del fenomeno è cinque volte superiore alla classe più elevata. E ancora più evidente è la relazione con la mobilità sociale ascendete e discendente: tra chi nell’ultimo anno ha peggiorato molto la propria condizione socioeconomica l’incidenza del fenomeno sale all’84% mentre tra chi l’ha migliorata si ferma al 9%. Il punto di ricaduta è in una sensazione di estraneità dalla vita e dagli affetti: tra chi dichiara di sentirsi depresso il 79% afferma anche di essere insoddisfatto dei rapporti familiari, il 77% convive con una sensazione di paura, il 65% si sente solo, il 56% è insoddisfatto della propria forma fisica, il 52% vive in maniera insoddisfacente le relazioni di amicizia.

 

2 Commenti per “Gli italiani e l’epoca delle passioni tristi”

  1. […] è in diminuzione il numero di persone che afferma di frequentare amici tutti i giorni). Nel 2015, da uno studio Tecnè sugli italiani nel pieno della crisi, emergeva tra gli intervistati un 31% che affermava di sentirsi spesso solo, senza alcuna rete […]

  2. […] è in diminuzione il numero di persone che afferma di frequentare amici tutti i giorni). Nel 2015, da uno studio Tecnè sugli italiani nel pieno della crisi, emergeva tra gli intervistati un 31% che affermava di sentirsi spesso solo, senza alcuna rete […]

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