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Due imprese su tre sono in ritardo sui pagamenti

di Matteo Buttaroni

soldi_famiglie_crisiLa difficoltà ad accedere al credito è solo un esempio di come la crisi economica abbia cambiato la situazione debitoria delle aziende. Da un lato, infatti, tale situazione ha portato le banche a cautelarsi evitando di concedere finanziamenti alle aziende più a rischio di insolvenza (talvolta costrette a chiudere i battenti), mentre dall’altro lato molte imprese hanno dovuto prolungare i tempi per i pagamenti delle fatture.
Nonostante a marzo si sia arrestato l’aumento del ritardo dei pagamenti, secondo Cribis D&B, solo il 36,3% delle imprese italiane rispetta le scadenze e, mentre il 48% di esse paga con al massimo un mese di ritardo, il 15,7% si prende più di 30 giorni dalla scadenza per saldare il proprio debito. Un dato, quest’ultimo, che, sebbene si presenti stabile sullo scorso anno, rispetto al 2010 è lievitato del 185,5%.
Maglia nera spetta alle imprese del commercio al dettaglio: solo il 25,4% di esse rispetta le scadenze mentre una quota simile (il 24,6%) si prende più di un mese di tempo, oltre le scadenze prestabilite, per restituire quanto dovuto. In questo caso i ritardi gravi sono aumentati del 232,4%.
Guardando invece ai vari settori, Cribis D&B ha rilevato che a godere del miglior stato di salute è quello dei servizi finanziari che, con il 48,5% delle aziende che rispetta i tempi, conta solo poco più del 10% che presenta invece gravi ritardi. Pessime performance invece per il settore edile, per il quale i ritardi gravi sono cresciuti del 178% nell’arco di cinque anni.
Se si considerano invece le aziende differenziandole per dimensioni, si osserva che le realtà più piccole, quindi le micro imprese, presentano andamenti contraddittori: è vero che possono vantare la quota più alta di aziende puntuali nei pagamenti (37, 4%), ma è altrettanto vero che presentano il dato più alto per i pagamenti oltre un mese dalla scadenza: 17,4% (il 200% in più rispetto al 2010).
Diversa la situazione per le grandi imprese. In questo caso è più bassa la quota di imprese virtuose (16,1%), ma è bassa anche quella di imprese con gravi ritardi (8,4%). Più equilibrate risultano invece le piccole e medie imprese. Secondo le rilevazioni, il 35,6% di queste sono regolari nei pagamenti e il 10,1% si prende oltre un mese.
A livello territoriale il confronto tra le macro-aree del Paese vede il Nord-Est come il più virtuoso con il 45,6% dei pagamenti effettuati entro le scadenze prestabilite. Solo l’8,8% delle imprese si porta il pagamento oltre un mese dalla scadenza prevista. Al lato opposto troviamo invece il Sud: solo il 22,4% salda regolarmente i debiti, contro il 27,3% che presenta invece gravi ritardi.

(articolo pubblicato il 07 aprile 2015 su Tgcom24)

 

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