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Sprazzi di ripresa nell’Eurozona

ImpresePoco meno di quanto atteso, ma pur sempre in crescita: l’indice Pmi servizi dell’Eurozona (Purchasing Managers Index) aumenta ancora nel mese di marzo, risultando pari a 54,2 punti – quindi al di sopra della soglia che separa crescita da contrazione –, in miglioramento, appunto, rispetto al precedente livello di 53,7 punti.
Dunque, in definitiva, l’Eurozona può dirsi fuori dalla crisi? È vero che l’andamento (positivo o negativo) dei servizi è, spesso, foriero di un più complessivo quadro economico, ma è presto ancora per stabilire se il peggio è del tutto alle spalle. Di sicuro, però, gli analisti stanno osservando un’accelerazione che fa ben sperare per il futuro.
Per quanto riguarda l’Italia, il settore dei servizi è tornato nello stesso periodo di riferimento in risalita, dopo un periodo stagnante. Insomma, le speranze di ripresa economica, a seguito di una lunga fase recessiva, sembrano ora consolidarsi.
Nello specifico l’indice Pmi del settore terziario nel nostro paese passa dai 50 punti di febbraio ai 51,6 di marzo, mentre l’indice composito – manifattura e servizi (un termometro, se vogliamo, dell’attività del settore privato) – cresce da 51 a 52,4. Nell’Eurozona l’indice composito si attesta a 54 punti.
Tale contesto è favorito anche dagli scenari internazionali di cui tanto si è discusso nelle ultime settimane: il calo dell’euro, il deprezzamento del petrolio e il piano di acquisti di titoli di Stato della Banca centrale europea (quantitative easing) al fine di contrastare la deflazione e rilanciare l’economia dell’Eurozona. Per queste ragioni, inoltre, il governo dovrebbe rivedere a breve le stime di crescita allo 0,7% rispetto alle precedenti (+0,6%).
Tuttavia l’andamento internazionale dell’economia si mostra altalenante e il sali-scendi riguarda anche gli Stati Uniti, a seconda almeno degli indicatori osservati. Ad esempio segnali positivi arrivano proprio dal settore dei servizi. L’indice Pmi, infatti, è salito a marzo a 59,2 punti da 57,1 di febbraio, ma sul mercato del lavoro si è registrato di recente un rallentamento.
Sempre a marzo i posti di lavoro creati risultano essere 126 mila, una soglia comunque al di sotto delle attese e, soprattutto, il dato più basso dal dicembre 2013. Il tasso di disoccupazione resta stabile al 5,5%, ma l’indice di fiducia dei consumatori è in calo (da 112,1 punti a 109,1 di marzo) se si guarda alla situazione presente. In generale, invece, l’indice di fiducia dei consumatori è aumentato a 101,3 dal livello di 98,8 punti rilevato a febbraio.

(articolo pubblicato il 07 aprile 2015 su Tgcom24)

 

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