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Turismo: l’Italia è tra i Paesi più competitivi al mondo

Secondo il World Economic Forum, le risorse culturali-naturali e le infrastrutture sono tra i punti di forza del nostro Paese
di Mirko Spadoni

turismo_vacanze_crisiIl settore turistico, che rappresenta circa un decimo del Prodotto interno lordo globale, negli ultimi anni è cresciuto – e crescerà ancora, secondo alcune previsioni – a ritmi sostenuti. Si tratta quindi di un’occasione unica per l’Italia, che (fortunatamente) è tra i Paesi più competitivi nel comparto.
Secondo uno studio del World Economic Forum (Wef) che classifica 141 Paesi in base al Travel and Tourism Competitiveness Index, l’Italia è tra quelli più competitivi nel settore turistico. Il nostro Paese occupa, infatti, la posizione numero otto. Meglio di noi hanno fatto soltanto Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Australia. Quello italiano è un buon risultato, soprattutto se si considera che nel 2013 (il report viene stilato ogni due anni) l’Italia aveva conquistato un modesto 26esimo posto in una classifica all’epoca dominata dalla Svizzera, oggi penalizzata da un cambio monetario sfavorevole.
Quali sono i fattori che hanno consentito al nostro Paese di scalare la graduatoria del Wef, recuperando ben 18 posizioni? In primis, le sue risorse naturali e culturali (quinta posizione) e le infrastrutture (13esima). Le note dolenti non mancano, purtroppo: l’Italia, 133esima per la competitività di prezzi, è una tra le mete più care. Del resto diversi sono i fattori che influiscono negativamente, come il prezzo della benzina (137esimo posto) e il potere d’acquisto (120esimo).
Quanto certificato dal World Economic Forum è un buon risultato, centrato nonostante il nostro Paese punti relativamente poco sul comparto turistico: l’Italia è al 65esimo posto per la priorità data al turismo, sostiene il report. Secondo cui, ad esempio, il marketing per attirare i visitatori è al 123esimo posto in una graduatoria che ne giudica l’efficacia.
Fattori certamente negativi e che, una volta migliorati, potrebbero far aumentare il numero – già consistente, a dir la verità – dei turisti accolti ogni anno: secondo una recente indagine della Banca d’Italia, elaborata sui dati del World Tourism Organization delle Nazioni Unite (Unwto), nel corso del 2013 il nostro Paese è stata la quinta destinazione turistica per numero di visitatori e per spesa dei turisti stranieri. Dietro soltanto a Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina.

(articolo pubblicato l’8 maggio su Tgcom24)

 

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