Consumi su, ma serviranno 15 anni per livelli pre-crisi
Anche i consumi delle famiglie sono tornati crescere, rappresentando l’ennesimo indicatore che lascia intravedere una lieve ripresa per l’economia italiana. A rilevare buone performance è il Centro Studi di Confcommercio che, comunque, ricorda che per tornare ai livelli pre-crisi (dunque al 2007) potrebbero volerci molti anni.
Nel mese di aprile l’indicatore dei Consumi della Confcommercio ha indicato una crescita dello 0,5% dei consumi rispetto al mese precedente e dello 0,8% rispetto all’aprile del 2014. Un dato che, confermando il trend in corso ormai dall’estate scorsa, mostra un miglioramento più accentuato rispetto ai mesi precedenti., lasciando presupporre una crescita dei consumi pari all’1% per l’intero 2015.
Come anticipato, la ripresa dei consumi si va ad aggiungere agli altri indicatori che hanno già dato i primi segnali di miglioramento: la produzione industriale, per esempio, dopo aver riportato una crescita dello 0,3% congiunturale ad aprile, secondo la Confcommercio avrebbe segnato un ulteriore +0,1% a maggio. Una variazione lieve ma pur sempre in positivo. Segnali incoraggianti sono arrivati anche da mercato del lavoro, che ha visto crescere gli occupati (+159 mila unità sul mese precedente) e diminuire le persone in cerca di un’occupazione (-40 mila).
Segnali positivi sono arrivati anche dal resoconto del Cerved in cui parla di una diminuzione nel numero dei fallimenti delle imprese. Sempre dal panorama imprenditoriale si registra una crescita delle imprese guidate da giovani. Secondo Unioncamere, delle 115 mila imprese nate nel primo trimestre del 2015, ben il 31% (oltre 35 mila) hanno alla guida giovani con meno di 35 anni di età .
Eppure, nonostante numerosi indicatori siano tornati in territorio positivo, le famiglie italiane rimangono pessimiste riguardo la situazione attuale futura del proprio nucleo famigliare, probabilmente anche perché consapevoli del fatto che per tornare ai livelli pre-crisi ci vorranno anni.
Dodici, per l’esattezza, almeno per quanto riguarda il Pil. Ad azzardare la stima è sempre Confcommercio che sottolinea anche che bisognerà attendere il 2030 per assistere ad una spesa delle famiglie vicina a quella registrata nel 2007. Questo anche perché bisognerà aspettare il 2032 per riportare ai livelli pre-crisi i redditi disponibili.
Intanto, sulla scia dei risultati ottimistici il Centro studi ha confermato le stime di crescita per l’anno in corso al +1,1 e all’1,4% per il seguente.
(articolo pubblicato l’8 giugno 2015 su Tgcom24)