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Solo una famiglia su tre riesce a risparmiare

Nel corso del 2014 è cresciuta l’interesse degli italiani agli scambi di borsa, ma permane una scarsa conoscenza finanziaria

risparmio_bankitaliaSolo una famiglia su tre riesce a risparmiare mentre circa l’11% del totale si indebita per acquistare casa, beni durevoli o per altri tipi di spesa. Una buona notizia però c’è, nel corso dell’ultimo biennio la ricchezza netta delle famiglie è cresciuta, rimanendo però, ancora al di sotto dei livelli pre-crisi. Questo il quadro che emerge dal Rapporto sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane realizzato dalla Consob (l’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari).
Secondo l’indagine solo il 30% delle famiglie italiane riesce a risparmiare qualcosa mentre la maggior parte, il 45%, trova ancora difficoltà a causa di un reddito disponibile sufficiente appena a coprire le spese. Il 15% è invece costretto a intaccare i risparmi, mentre il restante dieci percento si indebita.
Nonostante un italiano su due abbia riscontrato un calo del reddito disponibile, la Consob ha rilevato un aumento del 3,4% (superiore al 3% della media Ue) della ricchezza netta delle famiglie. Infatti: mentre il 47% degli individui (nella maggior parte dei casi donne, lavoratori autonomi, e residenti nelle regioni del Centro-Sud) abbia riscontrato una flessione rispetto a 2013 del proprio reddito annuo, gran parte degli intervistati è convinto che la crisi economica abbia migliorato le proprie capacità di evitare spese superflue, contribuendo così ad una crescita della ricchezza del proprio nucleo famigliare.
Un dato interessante rilevato dalla Consob è quello riguardante la partecipazione delle famiglie italiane ai mercati finanziari. Secondo l’Autorità garante a fine 2014 si è registrato un aumento di sette punti percentuali (al 48%, ancora in calo rispetto al 55% del 2007) del livello di partecipazione rispetto alla fine del 2013.
Una crescita legata soprattutto all’aumento della quota (dal 26% del 2013 al 32% dello scorso anno) di investitori retail (ovvero gli investitori privati che operano investendo il proprio capitale) che detengono almeno un’attività rischiosa. Come spiega la Consob tali attività possono essere suddivise in “azioni, obbligazioni, risparmio gestito e polizze vita”.
Anche se aumenta la vicinanza delle famiglie ai mercati, il 44% degli italiani non è in grado di calcolare il rendimento atteso di un investimento, mentre quasi la metà degli intervistati non ha ben chiaro il concetto di inflazione. Ciò significa che è ancora diffusa una scarsa educazione finanziaria.

(articolo pubblicato il 6 luglio su tgcom24)

 

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