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Economia in fase di rallentamento

crisi economicaL’economia italiana cresce, ma a ritmo moderato. E ciò dipende dal rallentamento del commercio internazionale. Poi c’è anche da considerare che l’economia, in generale, cresce ora più lentamente soprattutto a causa delle difficoltà riscontrate dai paesi emergenti. Infine c’è la Cina, le cui turbolenze nei mercati finanziari hanno frenato ulteriormente la sua espansione.
È un quadro incerto, insomma, quello dipinto dall’Istat nella sua consueta nota mensile. Ad esempio l’andamento della Cina, considerata la flessione delle ultime settimane, ha ripercussioni negative sulle economie “vicine” ma anche sui volumi di commercio mondiale. Gli Stati Uniti, al contrario, presentano una siituazione economia più solida.
La prima stima del Pil, spiega infatti l’Istat, indica un robusto rimbalzo nel secondo trimestre (+2,3%), mentre la crescita nel primo è stata rivista al rialzo da -0,2% a +0,6%. L’apprezzamento del dollaro non ha certo giovato sulla crescita dell’export, ma senza particolari ripercussioni negative sul resto. Si attende che la dinamica dei consumi prosegua su ritmi positivi, sostenuta anche dagli incrementi salariali e il mercato del lavoro continua a mostrare segnali incoraggianti (il tasso di discoccupazione è sceso dal 5,5% al 5,3%). Anche se l’indice del clima di fiducia dei consumatori è risultato in diminuzione nel mese di luglio.
Nell’Eurozona, infine, l’Istat afferma che si prevede un proseguimento della fase espansiva, ovviamente nell’ipotesi di un’evoluzione positiva della crisi ellenica. L’indicatore del clima di fiducia (ESI) ha segnato un nuovo balzo in avanti. Tuttavia, si osserva, al miglioramento delle attese nell’industria, commercio al dettaglio e servizi si è anche contrapposto un deterioramento della fiducia dei consumatori, a causa di un maggior pessimismo su situazione economica e occupazione.
La produzione industriale a maggio è diminuita nell’Eurozona dello 0,4% rispetto alla precedente rilevazione di aprile, mentre a giugno le vendite al dettaglio hanno evidenziato una riduzione (-0,6% dopo il +0,1% di maggio e il +0,7 di aprile). Il tasso di disoccupazione nell’area, invece, è rimasto stabile, attestandosi nel mese di giugno all’11,1%.

(articolo pubblicato il 6 agosto 2015 su Tgcom24)

 

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