Tecnologia e tempo libero le principali voci di spesa
La ripresa dei consumi in Italia passa per tecnologia e tempo libero. L’affermazione potrebbe sembrare di primo acchito fin troppo superficiale, ma è quanto sembra suggerire un’indagine dell’Ufficio Studi Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane negli ultimi 20 anni.
Cosa è accaduto dal 1995 ad oggi? Che abbigliamento (-8%), mezzi di trasporto (-18,2%), mobili e articoli di arredamento (-28%) e alimentazione domestica (-14%) sono le voci di consumo che hanno registrato le maggiori riduzioni in termini pro capite. Al contrario la spesa delle famiglie per comunicazioni, tempo libero e vacanze hanno visto aumentare la loro incidenza sul totale dei consumi, passando dal 23,7% del 1995 al 28% del 2007.
Entrando nel merito di quello che è il trend per l’anno in corso si scopre allora che nel solo 2015 le voci di consumo più dinamiche stanno riguardando gli apparecchi telefonici (+7%), i servizi alberghieri e alloggiativi (+4,6%), i servizi di trasporto (+3,7%), i ristoranti e i pasti fuori casa (+3,1%).
Soprattutto per quanto riguarda la componente tecnologia, il risultato dello studio non dovrebbe stupire granché. Già all’inizio dell’anno, infatti, alcune ricerche avevano indicato, tra i consumi non alimentari, una crescita delle voci tablet e smartphone.
Nel Rapporto Italia 2015 dell’Eurispes emerge che il 67% degli italiani ha ammesso di possedere uno smartphone, peraltro il dispositivo tecnologico più diffuso nel nostro paese. Secondo una recente indagine di Demoskopea soltanto il 20% degli italiani continua a servirsi dei telefonini tradizionali.
Una spesa, quella dedicata allo smartphone, che non si esaursice con l’acquisto del solo dispositivo. Tra chiamate e traffico internet, infatti, il 67% non spende più di 15 euro al mese, il 33,2% sborsa mediamente circa 10 euro, il 16,6% anche meno di 8 euro per il 16,6%.
(articolo pubblicato il 7 agosto 2015 su Tgcom24)