+3,7% per il Pil statunitense nel secondo trimestre
La seconda lettura, effettuata dal dipartimento del Commercio americano, ha confermato il crescente stato di salute della prima economia al mondo. Rispetto alla prima lettura, infatti, le stime sulla crescita economica nel secondo trimestre degli Stati Uniti sono addirittura migliorate.
Mentre le prime stime indicavano una crescita del Prodotto interno lordo pari al 2,3%, inferiore alle attese degli analisti che indicavano un +3,3%, la seconda lettura ha mostrato invece un +3,7%. Un dato in netto miglioramento anche rispetto al dato finale del primo trimestre: +0,6% (in prima lettura il dipartimento del Commercio aveva indicato un +0,2% e in seconda un -0,7%).
La rivisitazione del dato relativo al secondo trimestre è il risultato anche della crescita del 3,2% degli investimenti aziendali. Un indice che in prima lettura aveva deluso attestandosi ad un allarmante -0,6%.
Rispetto al bollettino precedente risultano migliori anche le performance delle spese per consumi salite al +3,1% dal +2,9% della prima lettura e dal +1,8% del periodo precedente. In rialzo anche le stime relative alle spese nelle costruzioni e nella manutenzione delle abitazioni: da un +6,6% si è passati al +7,8% della seconda lettura (in questo caso si rileva però un rallentamento rispetto al +10,1% del primo trimestre).
Guardando al commercio con l’estero, i dati indicano un +5,2% per le esportazioni, con un peso quasi nullo sul Pil (appena lo 0,23%) e un +2,8% per le importazioni.
Si attende ora, alla luce anche di quanto accaduto in Cina, la decisione della Fed. La banca centrale americana è, infatti, ormai da un po’ che non esclude un rialzo dei tassi di interesse e i dati sul Pil potrebbero convincere Janet Yellen a metter fine alla sua politica monetaria “accomodante” che vede tassi invariati allo 0,25% ormai dal 2008.