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A chi si rivolgono i disoccupati per cercare lavoro

di Mirko Spadoni

giovani_lavoro_disoccupazioneL’ultimo rapporto Istat sul Mercato del lavoro contiene un dato inedito. Quello relativo ai canali (centro per l’impiego, concorsi, conoscenti…) utilizzati da chi cerca un impiego. Dunque a chi si rivolgono i disoccupati?
Ebbene, secondo l’Istat, la ricerca è affidata principalmente ai canali informali: l’88,9% delle persone chiede ad amici, parenti e conoscenti (+2,3% sul secondo trimestre 2014). Un valore che cresce tra i disoccupati più anziani e con un basso titolo di studio. Tra i laureati la modalità di ricerca preferita – e in crescita, osserva l’Istat – è invece l’invio del curriculum vitae. Magari via e-mail.
Del resto internet rappresenta un mezzo efficace per ottenere un impiego. Lo dimostrano le statistiche contenute in una rilevazione condotta dalla Fondazione studi dei Consulenti del lavoro e diffusa solo qualche giorno fa. Dallo studio emerge che nel corso del 2014 un ragazzo su 10 con meno di 30 anni ha trovato un lavoro attraverso Internet e i servizi tecnologici.
Tra chi ancora non ci è riuscito, invece, c’è chi valuta la possibilità di cercare fortuna altrove. Stando ad un’indagine promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, il 61% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 32 anni si è detto pronto ad emigrare all’estero per cercare un impiego. Australia, Stati Uniti e Regno Unito sono le mete più ambite.
I laureati non sono gli unici a considerare l’eventualità di emigrare. Secondo i curatori dell’indagine, infatti, la propensione a lasciare il Paese alla ricerca di un lavoro “è sentita in tutte le categorie e tutti i livelli di istruzione”.
Livello di istruzione che risulta un fattore determinante quando si cerca un impiego: chi ha conseguito una laurea ne ottiene uno più facilmente. Secondo l’Istat, nel secondo trimestre del 2015, il tasso di occupazione – ovvero il rapporto tra gli occupati appartenenti ad una classe d’età e il totale della popolazione residente di quella determinata classe d’età – è cresciuto maggiormente fra i laureati, raggiungendo quota 76,6% (+1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Tra i diplomati e chi ha al più la licenza media, il tasso di occupazione è più basso: rispettivamente al 63,4% e al 42,2% (+0,4% in entrambi i casi).

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