Lavoro, in Italia 280 mila minori lavorano quotidianamente
In Italia, 280 mila minori lavorano quotidianamente. Lo rivela un’indagine condotta da Datanalysis, un istituto di ricerche demoscopiche nell’area della Salute e del sociale, commissionata dall’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia (Padoiss). Secondo quanto emerge dal rapporto, presentato mercoledì 23 settembre 2015 nella sede romana dell’Inail, il 54% dei genitori giustifica la scelta come “necessaria”. Il 46% crede che nel lavoro minorile non ci sia niente di male.
Secondo il rapporto, infine, il 30% dei genitori italiani crede che il lavoro minorile nel nostro Paese riguardi soltanto gli stranieri, il 55% lo giudica un dramma dei paesi sottosviluppati e il 40% ignora che esista in Italia. In realtà – ricorda l’indagine – degli 280 mila minori, che lavorano quotidianamente nel nostro Paese, soltanto 20 mila sono stranieri.
“Nel mondo – ricorda invece l’Organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo) – circa 200 milioni di minori lavorano, spesso a tempo pieno, e sono privati di un’educazione adeguata, una buona salute e del rispetto dei diritti umani fondamentali”. “Di questi – prosegue l’Ilo – circa 126 milioni (ovvero 1 ogni 12 bambini al mondo) sono esposti a forme di lavoro particolarmente rischiose, che mettono in pericolo il loro benessere fisico, mentale e morale. Inoltre circa otto milioni di minori sono sottoposti alle peggiori forme di lavoro minorile: la schiavitù, il lavoro forzato, lo sfruttamento nel commercio sessuale, nel traffico di stupefacenti e l’arruolamento come bambini soldato in milizie”.