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Quante Pmi richiedono finanziamenti

imprese traniereLe piccole e medie imprese attive in Europa – circa 23 milioni – offrono un importante contributo all’economia. Specialmente sul fronte occupazionale: secondo i dati più recenti, le pmi europee impiegano 75 milioni di persone. Non è dunque un caso se l’Unione europea ha deciso di sostenerne l’attività.
Attraverso lo “Sme Instrument” di Horizon 2020, ad esempio, l’Ue intende aiutare le piccole e medie imprese europee – ovvero quelle con meno di 250 addetti e un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro (o con un attivo inferiore ai 43 milioni) – a commercializzare sul mercato un prodotto o un servizio attraverso un percorso articolato in tre fasi. Il prodotto deve essere innovativo e competitivo.
Durante la prima fase, viene valutata la fattibilità tecnica e il potenziale di mercato del prodotto – o servizio – che l’impresa intende lanciare sul mercato, con un contributo forfettario pari a 50 mila euro per ogni progetto (ogni anno un’impresa può presentare un solo progetto, che può essere proposto una volta soltanto).
Nella seconda fase i finanziamenti, che possono arrivare variare da 500 mila a 2,5 milioni di euro, vengono utilizzati per la realizzazione del prodotto ideato nella fase precedente.
Nella terza ed ultima fase, che non prevede finanziamenti diretti, si procede alla commercializzazione del prodotto – o servizio – attraverso forme di sostegno nella ricerca dei fondi necessari per sostenere il progetto nel lungo periodo (accesso facilitato agli strumenti di rischio, ricerca investitori…).
Lo Sme Instrument è un’opportunità che le pmi italiane sembrano intenzionate a sfruttare appieno. Vediamo perché.
Al 17 settembre 2015, data di scadenza del bando, le piccole e medie imprese europee hanno inoltrato complessivamente 2.833 domande (1.873 per la fase 1 e 960 per la fase 2). Ebbene, le pmi italiane ne hanno presentato il numero più alto: 669 (449 per la fase 1 e 220 per la fase 2).
Mentre le imprese spagnole e quelle inglesi, che sono seconde e terze per il numero di domande presentate, ne hanno inoltrate rispettivamente 444 (292 per la fase 1 e 152 per la fase 2) e 312 (203 per la fase 1 e 109 per la fase 2).
Il maggior numero di progetti è stato presentato nel settore Ict (720), seguito da nanotecnologie (316), sistemi energetici a basse emissioni (310) ed eco-innovazione (280)
Un’ultimo appunto: l’Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (Easme) comunicherà i nomi delle imprese beneficiarie dei finanziamenti soltanto dopo averne valutato le proposte.

 

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