Giù la produzione industriale ad agosto
Mentre la Francia e il Regno Unito, ad agosto, non sembrano aver risentito particolarmente degli affetti della stagionalità, l’Italia e la Germania a quanto pare sì, tanto da aver registrato contrazioni congiunturali della produzione industriale.
La Francia ha infatti registrato una crescita dell’1,6% mentre le stime indicavano un più lieve +0,5%, e il Regno Unito un +1% contro il +0,3% atteso. Al contrario il nostro Paese ha riportato un -0,5% su dicembre e la Germania addirittura un -1,2%.
Il dato italiano, nonostante dimostri, almeno in parte, la fragilità della risalita, non deve però scoraggiare più di tanto, perché legato appunto anche alla stagionalità. La variazione tendenziale, infatti, ha riportato una crescita di un punto percentuale, confermando le buone performance messe a segno da marzo in poi (fatta eccezione per giugno quando l’Istat ha registrato un lieve calo pari a -0,3%) e certificando la lenta risalita del Paese già intravista in altri indicatori.
A fare il paio con i dati sulla produzione industriale, da Confcommercio arrivano poi i dati sul Misery Index, ovvero l’indice che misura il disagio sociale del Paese. L’associazione di categoria segnala infatti un calo di due decimi di punto, dai 19,9 punti di luglio ai 19,7 di agosto, attestandosi al livello più basso degli ultimi sette mesi.
Tornando alla produzione dell’industria, l’Istat indica che, nonostante si sia verificata una variazione nulla rispetto al trimestre precedente, nell’arco dei primi otto mesi dell’anno l’indice ha segnato comunque un +0,8%.
Il calo congiunturale di agosto è legato soprattutto al -4,3% riportato dall’energia, dal -0,7% dei beni di consumo e dal -0,4% dei beni intermedi.
La crescita tendenziale è invece dovuta al +3,9% dei beni strumentali e al +3,2% dell’energia. Anche nel confronto con l’agosto 2014 l’Istat ha rilevato una contrazione per i beni intermedi e per quelli di consumo: rispettivamente un -1,8% e un -1,3%.