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Anche il Sud inverte la rotta

sud_mezzogiornoErano sette anni che il Sud non metteva a segno una variazione positiva del PIl, nel 2015, finalmente, stando alle stime dello Svimez, anche l’area più in difficoltà del Paese potrebbe rimettersi in moto, seppur lentamente.
Secondo l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, infatti, il Sud metterà a segno un +0,1% a fine anno (contro il -1,3% del 2014), mantenendo comunque piuttosto invariato il divario con il resto del Paese. Le stime dello Svimez indicano, infatti, un +1% per il Centro-Nord (-0,2% nel 2014).
A trainare la lenta risalita del Mezzogiorno saranno soprattutto i consumi che riporteranno un aumento dello 0,1%, anche in questo caso più lieve rispetto alla media del Centro-Nord: +0,9%. Un divario ancora più ampio emerge guardando l’andamento degli investimenti fissi lordi, per i quali lo Svimez prevede un aumento dell’1,5% per il Centro-Nord e un nuovo calo per il Mezzogiorno di un punto percentuale (una contrazione legata anche al -3% che interesserà gli investimenti pubblici).
Dati incoraggianti arrivano poi dal mercato del lavoro. Come sottolinea l’Associazione di categoria gli sgravi contributivi hanno contribuito ha portare l’occupazione in territorio positivo. A fine anno il Sud registrerà infatti un +0,6%, poco meno del +0,9% del Centro-Nord.
Buone prospettive anche per l’anno a seguire. In base alle attese, nel 2016 si assisterà ad una crescita del Sud dello 0,7%, un risultato che, insieme al +1,5% del Centro-Nord, contribuirà a far crescere il prodotto interno lordo del Paese dell’1,3%. Per il prossimo anno le stime per il Mezzogiorno indicano un +0,8% dei consumi finali (+1,3% al Centro-Nord) e un +0,5%, finalmente, anche per gli investimenti fissi lordi (che cresceranno a livello nazionale del 2% e nel Centro-Nord del 2,5%). L’occupazione è prevista crescere dello 0,6% al Sud e dello 0,9% al Centro-Nord (+0,8% il dato nazionale).

 

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