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Istat: “Livello soddisfazione degli italiani torna ai livelli del 2012”

“Dopo il forte calo tra il 2011 e il 2012, il quadro della soddisfazione generale della popolazione di 14 anni e oltre si è stabilizzato nel 2015 con una stima pari ai livelli espressi nel 2012”. Lo rende noto l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, attraverso la diffusione di un comunicato stampa.
“Su una scala da 0 a 10 – si legge ancora nella nota – il punteggio medio attribuito alla soddisfazione per la vita nel complesso è 6,8. I livelli più alti (tra 8 a 10) sono indicati dal 35,1% delle persone, in linea con il 2014. Stabile anche la quota di popolazione (4,5%) che esprime giudizi negativi (tra 0 e 3).
In alcuni ambiti rilevanti della vita quotidiana, le persone si dichiarano più soddisfatte rispetto al 2014 sono :le relazioni familiari (il 90,9% contro il 90,2%), amicali (83,4% contro 82,2%) e tempo libero (66,4% contro 64,5%).
Risultano, invece, stabili a distanza di un anno la stima per la soddisfazione per la salute (81,2%) e quella per il lavoro (74,8%). La quota di famiglie, che valutano invariata o in miglioramento la propria condizione economica, passa dal 52,1% del 2014 al 57,3% del 2015. Il dato positivo riguarda tutte le ripartizioni geografiche, ma è più consistente al Nord e nel Mezzogiorno.
Parallelamente aumenta la quota di persone soddisfatte della propria situazione economica (dal 43,4% del 2014 al 47,5% del 2015). Il 78,6% delle persone pensa che “bisogna stare molto attenti” nei confronti degli altri; all’opposto, il 19,9% ritiene che “gran parte della gente è degna di fiducia”. Questo aspetto della fiducia torna sui livelli del 2012 dopo due anni di lieve crescita.
Il peggioramento della fiducia verso gli altri – osserva l’Istat – è confermato anche dal calo della quota di persone che ritiene probabile vedersi restituire il portafoglio smarrito da un vicino di casa (dal 71,0% del 2014 al 69,4% del 2015) o da uno sconosciuto (dal 12,3% all’11,1%).
Nel 2015 i problemi maggiormente sentiti dalle famiglie con riguardo alla zona in cui vivono sono: il rischio di criminalità (41,1%), il traffico (38,4%), la difficoltà di parcheggio (37,3%) e l’inquinamento dell’aria (36,7%); seguono la sporcizia nelle strade (31,6%), il rumore (31,2%), le difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (30,5%) e la qualità dell’acqua di rubinetto (30,0%). Infine, il 9,2% delle famiglie segnala irregolarità nell’erogazione dell’acqua.
Rispetto al 2014, cresce la quota delle famiglie che dichiarano problemi nella zona in cui vivono. In particolare – conclude l’Istituto di statistica nazionale – è in aumento la percezione del rischio di criminalità, soprattutto nel Centro-nord”.

 

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