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Il 19,4% degli italiani a rischio povertà

poverta_crisiIl recente resoconto dell’Istituto nazionale di statistica sulle condizioni di vita dei residenti in Italia mostra un quadro ancora una volta allarmante: ad oggi oltre un quarto della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale.
Nel dettaglio la quota di persone a rischio povertà si attesta al 19,4%, in aumento rispetto al 19,3% del 2013 ma in calo rispetto al 19,5% del 2012 e al 19,8% del 2011. Le persone in grave deprivazione materiale (ovvero quelle che mostrano almeno quattro segnali tra i nove stabiliti dall’indicatore Europa 2020: essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito; non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; non poter sostenere spese impreviste di 800 euro; non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni; non potersi permettere una settimana di ferie all’anno lontano da casa; non potersi permettere un televisore a colori; non potersi permettere una lavatrice; non potersi permettere un’automobile; non potersi permettere un telefono), sono invece l’11,6% della popolazione, in aumento rispetto agli anni passati. Nel 2013 il dato si attestava, infatti, all’11,3%, nel 2012 al 10,6%, nel 2011 al 10,5%.
Altro dato preoccupante, nonostante un lieve calo rispetto agli anni passati, è quello relativo alla bassa intensità lavorativa: secondo le stime dell’Istat le famiglie, con componenti tra i 18 ed i 59 anni che hanno lavorato meno di un quinto del totale del tempo disponibile per attività lavorative, sono il 12,1% del totale. Come anticipato, in questo caso la quota si mostra inferiore rispetto alle rilevazioni precedenti: nel 2013 si attestava infatti al 12,3% e nel 2012 al 14,5%.
Nel complesso, la quota di italiani che si trova in almeno una delle tre categorie, e che quindi rientra in quella delle persone a rischio povertà o esclusione sociale, è pari al 28,3%, in calo rispetto al 28,5% del 2013 e al 29,9% dell’anno precedente, ma ancora più elevata rispetto al 2007 quando si attestava al 25,3%.
Osservando i dati dell’Eurostat si nota come la povertà e l’esclusione sociale siano aumentate sensibilmente soprattutto nei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi economica: oltre all’Italia si è registrato un forte aumento in Grecia, dove la quota è passata dal 28,1% al 35,7%; in Irlanda, dal 23,7 al 30%; e in Spagna, passata dal 24,5 al 27,3%.

 

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