Salgono i redditi reali degli agricoltori italiani
Permangono alcune criticità legate alla tipologia di prodotto, ma i redditi reali degli agricoltori italiani sono quelli che in Europa hanno registrato l’incremento maggiore nel corso del 2015. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti su dati Eurostat.
Secondo le rilevazioni dell’Istituto di statistica dell’Unione europea, mentre il reddito reale per lavoratore degli agricoltori europei è diminuito rispetto allo scorso anno di 4,3 punti percentuali, quello dei lavoratori italiani ha registrato un aumento di 8,7 punti percentuali. Allo stesso tempo, sottolinea però la Coldiretti, permangono ancora delle aree di grave crisi per le quali i ricavi non bastano nemmeno per coprire i costi di produzione (“dal latte alla carne fino ai cereali”, spiegano dall’associazione di categoria).
Il confronto con gli altri Paesi europei appare migliore se si raffronta poi l’andamento degli ultimi cinque anni: tra il 2010 ed il 2015 i redditi reali degli agricoltori italiani sono cresciuti del 26,1%, ponendo così il nostro Paese al vertice della classifica Ue. Al contrario, dall’altro lato della graduatoria troviamo invece la Finlandia e la Germania con diminuzioni dei redditi, rispettivamente, del 53,7% e del 35,3% tra il 2010 ed il 2015.
Il merito dell’Italia, precisa l’associazione degli agricoltori, è stato quello di differenziarsi rispetto ai Paesi concorrenti. Non bisogna, infatti, dimenticare che il nostro Paese è ai vertici in Europa per prodotti a denominazione riconosciuti, per le imprese orientate al biologico e per la sicurezza alimentare. Basti pensare che solo lo 0,4% dei prodotti agroalimentari nostrani presenta residui chimici irregolari, contro l’1,4% della media europea.
Anche in termini di produzione di valore aggiunto l’agricoltura italiana va meglio rispetto al resto d’Europa. Secondo lo studio il valore aggiunto italiano è il triplo di quello prodotto nel Regno Unito e il doppio della media europea.