I vantaggi della quotazione in borsa
A Piazza Affari il peso degli azionisti stranieri e il valore complessivo delle società quotate sono cresciuti sensibilmente nell’ultimo anno, mentre la presenza delle società italiane è poco significativa. Eppure la quotazione in Borsa garantisce alcuni vantaggi.
Stando ad un’analisi del centro studi Unimpresa sull’andamento del valore delle società italiane nel 2015, il peso degli azionisti stranieri nella aziende quotate a Piazza Affari è cresciuto sensibilmente, fino a superare la metà del valore complessivo: a giugno 2015 ha toccato il 51,1% rispetto al 44,3% dello stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di un dato che non ha precedenti: fino ad oggi le quote estere non avevano mai superato la soglia del 50%.
A crescere, nell’ultimo anno, sono stati tanto il valore complessivo delle società quotate a Piazza Affari – secondo Borsa Italiana, il valore complessivo delle aziende quotate si è attestato a 567,6 miliardi di euro (+17,6% rispetto al 2014) – quanto il rapporto con il Prodotto interno lordo, ad oggi al 34,8% (+5,7% rispetto al 2014). Una percentuale inferiore ai principali Paesi industrializzati: ad esempio, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna il rapporto è superiore al 100%. Il dato non deve stupire, però. Del resto la presenza delle imprese italiane sui listini di Piazza Affari è ancora poco significativa.
Eppure, sostengono alcuni analisti, la quotazione in Borsa garantisce alcuni vantaggi. Ad esempio, la quotazione in Borsa consente ad una società di disporre di un nuovo canale di finanziamento – un beneficio difficilmente trascurabile, considerando le difficoltà di accesso al credito riscontrate di recente dalle imprese –, permette di aumentare il capitale contestualmente alla quotazione e rende più agevole l’afflusso di nuova liquidità che può essere utilizzata per compiere investimenti.
Generalmente le società quotate possono disporre di manager più qualificati e che, anche grazie allo stock option – con l’assegnazione di stock option, l’impresa concede ai propri collaboratori il diritto ad acquistare azioni della società ad un prezzo predeterminato –, sono fortemente motivati al conseguimento di risultati positivi.
Tuttavia credere che la quotazione consenta soltanto di disporre di un nuovo canale di finanziamento sarebbe riduttivo. L’esordio in Borsa comporta anche dei costi (spese legali, società di revisione, Consob, Borsa Italiana…), un significativo cambiamento organizzativo, operativo e manageriale e la diluizione della proprietà.