Crescono le vendite al dettaglio. Industria con luci e ombre
A febbraio l’Istat ha registrato un aumento congiunturale sia delle vendite al dettaglio, sia del fatturato e degli ordinativi dell’industria. Rispetto al mese precedente, infatti, l’Istituto indica soprattutto dati incoraggianti, tranne che per il fatturato e gli ordinativi esteri delle industrie italiane, diminuiti rispettivamente dello 0,1% e dello 0,3%.
Ma andiamo con ordine. Nel secondo mese dell’anno le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% rispetto a gennaio sia in valore che in volume, mettendo a segno la prima crescita da novembre 2015 (quando l’Istat registrò un +0,6%). Osservando più da vicino si può notare come il risultato congiunturale di febbraio sia legato maggiormente alle vendite di generi alimentari (+0,7%) che di prodotti non alimentari (+0,1%).
In termini tendenziali (dunque sullo stesso mese dello scorso anno) il progresso è stato di 2,7 punti percentuali in valore e di un appena più lieve in volumi, +2,2%. Anche in questo caso la crescita più notevole ha interessato i generi alimentari: +3,6% in volume e +3,3% in valore.
Per quanto riguarda invece l’industria, a livello congiunturale l’Istat ha registrato un aumento del fatturato dello 0,1% ed un +0,7% per gli ordinativi. Come anticipato gli aumenti sono legati esclusivamente dal mercato interno (+0,2% per il fatturato e +1,6% per gli ordinativi), mentre quello estero ha portato in entrambi i casi una flessione (appunto il -0,1% e il -0,3% indicati).
Nell’arco del periodo dicembre-febbraio il fatturato è diminuito dell’1% (-1% sia per quello intero che per quello estero) mentre gli ordinativi sono aumentati dello 0,3% (-0,1% per quelli interni e +0,8% per quello estero.
Rispetto allo stesso mese dello scorso anno il fatturato, considerando i dati corretti per gli effetti di calendario, è diminuito dello 0,2%, risultato di un aumento dello 0,4% di quello interno e di un pesante -1% di quello estero.