Mercato del lavoro Usa sotto osservazione
Le intenzioni vengono confermate nel breve periodo, ma il graduale rialzo dei tassi non dovrebbe avvenire nel mese di giugno. A preoccupare la Fed – la banca centrale statunitense – è soprattutto l’andamento del mercato del lavoro (a maggio sono stati creati meno posti del previsto), considerato che nel suo complesso l’economia a stelle e strisce registra trend positivi. L’economia americana, insomma, ha creato a maggio 38 mila nuovi posti di lavoro, il peggior risultato da circa sei anni (febbraio 2010). Nonostante il tasso di disoccupazione sia sceso al 4,7% – il valore più basso da novembre 2007 – il dato relativo allo scorso mese non esalta gli osservatori Usa, poiché si attendevano 158 mila nuovi posti (mentre la media dei primi quattro mesi del 2016 è di 192 mila).
Ad ogni modo la stima del Pil statunitense per il primo trimestre 2016 è stata rivista al rialzo di un decimo di punto (da +0,1% a +0,2% su base congiunturale, come ricorda l’Istat nella consueta nota mensile). In sostanza “i fondamentali dell’economia rimangono solidi”. Ad aprile, poi, la spesa per consumi e il reddito disponibile delle famiglie hanno registrato un significativo incremento (+0,6% e +0,2% sul mese precedente).
La Fed, quindi, intende osservare gli sviluppi del mercato del lavoro prima di decidere la prossima mossa riguardo il processo di normalizzazione della politica monetaria. Intanto la spesa per i consumi personali risulta in aumento dell’1% negli Stati Uniti, dopo il +0,1% di marzo. I redditi personali sono invece cresciuti dello 0,4%.
L’atteggiamento attendista della Fed, comunque, dipende anche dal contesto internazionale. Con un occhio di riguardo a quanto avverrà tra poche settimane, quando il popolo britannico si esprimerà sull’ipotesi Brexit. L’eventualità che il Regno Unito possa uscire dall’Unione europea, secondo la presidente della Fed, Janet Yellen, potrebbe provocare “significative ripercussioni”, a proposito di rischi globali.