Il contributo economico dei lavoratori stranieri | T-Mag | il magazine di Tecnè

Il contributo economico dei lavoratori stranieri

stranieri_lavoratoriUn’Italia senza il contributo delle persone immigrate registrerebbe una consistente perdita economica secondo il Censis. La stima è di circa 450 mila aziende in meno. Il contributo degli stranieri, infatti, genera un’integrazione fondamentale al sistema produttivo italiano.
Nel primo trimestre del 2016, afferma il Censis, i titolari d’impresa stranieri risultano essere 449 mila (i settori più interessati il commercio e l’edilizia), il 14% del totale. La quota, dal 2008 a oggi, è cresciuta del 49% mentre nello stesso periodo considerato le imprese italiane diminuivano dell’11,2%.
Il Censis si spinge oltre nella sua analisi. L’uscita degli stranieri dal mercato del lavoro significherebbe rinunciare ad un numero elevato di lavoratori domestici (il 77% del totale), “persone che integrano con servizi a basso costo le mancanze del welfare pubblico”. Il punto è che più del 36% degli stranieri è occupato in mansioni non qualificate che gli italiani non sono più disposti a svolgere.
Quella del Censis non è l’unica indagine in materia. Ad esempio i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere-Infocamere osservano l’importante contributo che giunge alla nostra economia dai lavoratori extra-comunitari. Solo l’anno scorso le imprese costituite da cittadini nati fuori dall’Ue sono state 23 mila in più, mantenendo costante la crescita del segmento che è proseguita pure negli anni della crisi.
Secondo uno studio condotto dalla Fondazione Leone Moressa diffuso l’anno scorso, elaborato su dati Infocamere, il contributo delle imprese straniere attive in Italia è quantificabile in 94 miliardi di euro: il 6,5% del valore aggiunto nazionale del 2013. Circa la metà (41 miliardi di euro) deriva dal comparto dei servizi, mentre commercio e industria manifatturiera contribuiscono rispettivamente con 18 e 17 miliardi di euro.
E non solo. Oltre a creare ricchezza, gli immigrati attivi in Italia contribuiscono al sistema previdenziale. Coloro che percepiscono una pensione risultano essere 141 mila, una quota inferiore all’1% degli oltre 16 milioni di pensionati italiani. Accedono poi ad altri tipi di prestazioni di sostegno circa 122 mila persone, il 4,2% del totale.
Un ultimo report della Fondazione Leone Moressa mette in luce come l’impatto fiscale della presenza immigrata in Italia sia in questo momento molto rilevante: un contributo dato alle casse dello Stato da circa 2,2 milioni di contribuenti (il 7,2% del totale), che vale circa 6,8 miliardi di euro.

 

Scrivi una replica

News

Mosca: «Con missili su territorio russo cambierebbe natura conflitto»

Mosca è tornata a sottolineare come permettere alle forze ucraine di lanciare missili a lungo raggio sul territorio russo «cambierebbe la natura del conflitto». Stavolta…

8 Ott 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Zelensky: «Ovvia necessità per Ucraina è rafforzare difesa aerea»

«L’ovvia necessità per l’Ucraina è quella di rafforzare la nostra difesa aerea in modo da rendere impossibile il terrore russo. Ovunque sia necessario. È importante…

8 Ott 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Israele, proseguono le operazioni in Libano

L’anniversario del 7 ottobre non ha interrotto le operazioni militari, con attività registrate da parte di tutti gli attori ormai coinvolti nel conflitto mediorientale: Hezbollah…

8 Ott 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Bankitalia: Le imprese restano caute, attese meno positive

Tra le imprese italiane, “i giudizi sulla situazione economica generale nel terzo trimestre dell’anno sono rimasti cauti”. Lo riporta la Banca d’Italia, diffondendo i risultati…

8 Ott 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia