Export in crescita nei prossimi anni
Nelle sue Prospettive per l’economia italiana nel 2016, l’ISTAT sostiene che il rallentamento del commercio mondiale dovrebbe influenzare (negativamente) le esportazioni italiane, rallentandone la crescita. Una crescita che dovrebbe proseguire anche nei prossimi anni. Nel suo ultimo rapporto sull’export italiano – RE-action, Export Calling –, il SACE prevede che le esportazioni italiane continueranno a crescere nei prossimi quattro anni. Complici diversi fattori (dinamiche finanziarie e valutarie, il ciclo delle materie prime, il rallentamento dei Paesi emergenti e gli accresciuti rischi politici) nel 2016 le esportazioni italiane cresceranno del 3,2%, in calo rispetto al +3,8% dello scorso anno, per poi migliorare nel 2017 (+3,8%), nel 2018 (+3,9%) e nel 2019 (+4,1%).
Per quanto positiva, la crescita attesa per i prossimi anni è più moderata rispetto a quella registrata nel periodo antecedente la crisi economica: tra il 2004 e il 2007, l’export italiano è cresciuto ad un tasso medio annuo superiore (+9,2%).
Lo studio osserva che gli Stati Uniti resteranno uno dei principali mercati di sbocco per i prodotti e i servizi italiani: secondo le previsioni del SACE, le esportazioni italiane verso gli States dovrebbero crescere del 10,5%. Una crescita notevole, ma che potrebbe essere ancora più significativa.
L’analisi del SACE non considera (ovviamente) il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) – ovvero l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti, che Bruxelles e Washington stanno negoziando da tempo – e i suoi potenziali effetti sulle esportazioni italiane verso il mercato statunitense. Secondo le stime, riferite nei giorni scorsi dal ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, il TTIP potrebbe garantire un incremento dell’export italiano verso gli Stati Uniti compreso tra i 10 e i 20 miliardi di euro annui.