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Crescita ancora moderata, rischi nel breve termine

economiaNell’ultima nota mensile l’Istat sottolinea il proseguo della fase di crescita dell’economia italiana, specificando comunque che si tratta ancora di una ripresa moderata caratterizzata, nell’ultimo periodo, da una debolezza dei consumi da un lato ma anche da un rafforzamento della produttività dell’industria dall’altro. Dinamiche che, insieme al peggioramento della fiducia di consumatori e imprese di servizi e del commercio, lasciano comunque prospettare un rallentamento del ritmo di crescita dell’attività nel breve termine. In particolare, ad aprile, l’Istituto di statistica ha riscontrato una crescita dello 0,5% delle attività produttiva (al netto delle costruzioni) dettata dalla produzione di beni intermedi (+2,2%) e di beni di consumo (+1,1%) e bilanciata dal -0,1% dei beni di investimento e dal -1,5% dell’energia. Ad aprile riportano poi degli aumenti il fatturato industriale (+2,1%) e il commercio con l’estero (+2,7% per l’export e +3,9% per l’import) che però a maggio soffre nell’area extra-Ue (-1,1% per l’export e -3% per l’import rispetto ad aprile).
Come osservato in precedenza, nonostante un aumento del reddito disponibile lordo delle famiglie (pari al +0,8%) l’Istat ha rilevato una sostanziale stabilità della spesa per i consumi, con un conseguente aumento della propensione al risparmio all’8,8% del reddito disponibile. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l’Istat – sempre a maggio – ha rilevato un lieve miglioramento della partecipazione, con un aumento dello 0,1% dell’occupazione.
Segnali positivi arrivano anche dal mercato del lavoro nell’area dell’euro: grazie alle buone performance che hanno interessato l’attività produttiva, il tasso di disoccupazione è tornato ai livelli del luglio del 2011, scendendo al 10,1%. L’Eurozona, spiega poi l’Istat, ha inoltre registrato una crescita congiunturale dello 0,6% e un +1,1% per la produzione industriale (ma anche un -0,2% per la produzione delle costruzioni).
Oltreoceano le stime di crescita del primo trimestre sono state riviste al rialzo di 0,1 punti percentuali, dal +0,2% previsto in precedenza al +0,3%. Nonostante ciò il dato conferma un rallentamento delle economia statunitense, legato al calo degli investimenti fissi non residenziali. Sebbene si sia registrato un lieve aumento delle nuove domande per il sussidio di disoccupazione, il mercato del lavoro e i consumi delle famiglie statunitensi rimangono in territorio positivo.

 

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