Rischio rallentamento per l’Eurozona
La ripresa italiana è a rischio. A certificarlo il Fondo monetario internazionale che nelle prossime stime sull’andamento della nostra economia potrebbe tagliare la crescita del Pil del 2016 a meno dell’1% contro il +1,1% previsto in precedenza, abbassando al +1% anche le stime di crescita del 2017, contro il +1,25% del precedente bollettino.
Tra le cause principali anche l’esito del referendum per la Brexit, a cui si aggiunge il perdurare del rallentamento delle economie emergenti che continuano a pesare sulla domanda estera, responsabili non solo del rallentamento dell’economia italiana, ma anche di un aumento dell’incertezza sulle prospettive economiche dell’Eurozona.
Nell’ultimo Eurozone Economic Outlook, nonostante siano ancora di difficile quantificazione gli effetti dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, gli istituti di statistica che hanno formulato le stime (Istat, Ifo e Insee), prevedono un rallentamento della crescita del Pil dell’Eurozona rispetto a quella oltre le attese del primo trimestre.
Tra gennaio e marzo, infatti, il Pil dell’area euro è cresciuto dello 0,6%, mentre per il secondo trimestre si stima un +0,3%, un +0,4% per il terzo e un +0,3% per il quarto, comportando una crescita dell’intero anno di 1,6 punti percentuali. A pesare, come anticipato, soprattutto la domanda estera, mentre i consumi sono previsti in crescita dell’1,7% a fine anno.
Un rallentamento ha interessato anche la produzione industriale: cresciuta dell’1% in T1, nel secondo trimestre è rimasta stabile, ma continuerà a crescere, seppur ad un ritmo moderato, nella seconda metà dell’anno: +0,4% sia nel terzo che nel quarto trimestre, per una crescita dell’1,7% a fine 2016.
Un lieve crescita interesserà, invece, i prezzi al consumo. Al contrario di quanto registrato nel secondo trimestre, quando l’inflazione è stata interessata da un calo dell’0,1%, per il terzo e il quarto trimestre si prevedono, rispettivamente, un +0,4% ed un +0,7%, con una crescita media dello 0,3% per l’intero 2016.