Mercato del lavoro: più posti vacanti nel terzo trimestre
L’Istat informa che nel terzo trimestre del 2016 è tornato a salire il tasso dei posti vacanti, allo 0,7%, +0,1% rispetto al periodo precedente, poco al di sotto dello 0,8% del secondo e terzo trimestre 2011. Da quel momento, infatti, l’indicatore è sceso in maniera più o meno costante fino allo 0,4% del quarto trimestre 2012.
Ma cosa sta a significare il tasso dei posti vacanti? Il tasso di posti vacanti – spiega l’Istat – è il rapporto percentuale fra numero di posti vacanti e somma di posti vacanti e posizioni lavorative occupate. Quindi “i posti vacanti misurano le ricerche di personale che alla data di riferimento (l’ultimo giorno del trimestre) sono già iniziate e non ancora concluse. Sono, infatti, quei posti di lavoro retribuiti che siano nuovi o già esistenti, purché liberi o in procinto di diventarlo, per i quali il datore di lavoro cerchi attivamente un candidato adatto al di fuori dell’impresa interessata e sia disposto a fare sforzi supplementari per trovarlo”.
In altre parole i posti vacanti – i cui dati si riferiscono a quelli per lavoratori dipendenti nelle imprese con almeno dieci dipendenti dell’industria e dei servizi – offrono spunti sull’andamento del numero di posizioni lavorative occupate nel prossimo futuro. Per questo motivo l’indicatore può essere utile da un lato per “misurare” la fase congiunturale, dall’altro le prospettive di occupabilità, interessando il lato della domanda, cioè le imprese.
Queste ultime stime, avverte l’Istat, potrebbero essere riviste in occasione della pubblicazione il 7 dicembre di un insieme più ampio di dati sui posti vacanti per il terzo trimestre 2016. Ad ogni modo il tasso dei posti vacanti, nello specifico, aumenta nel settore dei servizi di un decimale attestandosi allo 0,7%, mentre resta stabile nell’industria, allo 0,6%.
L’incremento è positivo in un quadro di aumento contestuale del tasso di occupazione e di disoccupazione come l’ultimo fotografato dall’Istat. A settembre, infatti, il tasso di disoccupazione è salito all’11,7% in corrispondenza di una crescita delle persone in cerca di occupazione (+2% su agosto) e di una diminuzione degli inattivi (-0,9%). Dal lato delle aspettative degli imprenditori sulle tendenze dell’occupazione, c’è poi da ricordare che l’Istat ha rilevato a ottobre andamenti positivi nei servizi e nella manifattura (oltre che nel commercio).