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Al ribasso le stime di crescita per il 2016

A pesare soprattutto la domanda estera netta. Giù anche le previsioni per la domanda interna al netto delle scorte. Migliora leggermente il mercato del lavoro
di Redazione

Nelle ultime prospettive per l’economia italiana, l’Istituto nazionale di statistica ha rivisto al ribasso il tasso di crescita del Paese per l’anno in corso. A comportare la rivisitazione delle stime è soprattutto la minor vivacità della domanda interna il cui contributo, al netto delle scorte, è stato rivisto al ribasso dello 0,2%. In linea con le stime avanzate a maggio, invece, il lieve contributo negativo della domanda estera.

pil

Osservando le stime punto per punto si nota come per il 2016 sia prevista una crescita del Prodotto interno lordo dello 0,8%, contro il +0,7% del 2015, il +0,1% dell’anno precedente e il calo dell’1,7% registrato nel 2013.
Sempre per l’anno in corso l’Istat prevede una crescita delle esportazioni dell’1,6%, un dato in netto ribasso rispetto al 2015, quando si registrò una crescita del 4,3%. La domanda estera netta è invece prevista in calo dello 0,1%, dopo il -0,4% rilevato nel 2015. Dipendendo, le esportazioni, fondamentalmente dall’andamento dei mercati di sbocco, è opportuno dare uno sguardo anche alle stime relative all’economia mondiale.
In particolare l’Istat segnala per il 2016 un nuovo rallentamento del commercio globale. Dopo il +1,6% del 2015 (+3,4% nel 2014), infatti, il dato potrebbe attestarsi a fine anno al +1,5% per poi riaccelerare nel 2017 al +2,7% (nel frattempo, però, la domanda estera netta di prodotti italiani scenderà di un ulteriore 0,2%, mentre le esportazioni riporteranno un +2,7%). Anche il Pil mondiale potrebbe registrare un nuovo – lieve – rallentamento, crescendo del 3% nel 2016 (+3,3% nel 2017), contro il +3,1% del 2015 e il +3,4% del 2014. Una dinamica legata sia al rallentamento della crescita dei Paesi avanzati che a quello dei Paesi emergenti: rispettivamente l’Istat indica un +1,5% per l’anno in corso (contro il +1,9% di un anno fa) ed un +3,5% (contro il +4% del 2015).
Torniamo alle stime per l’Italia. Come anticipato, a dettare la rivisitazione del Pil rispetto alle stime precedenti, ha concorso anche il ribasso delle stime sulla domanda interna. Per il 2016, l’Istat avanza infatti una crescita della domanda interna (al netto della variazione delle scorte) dell’1,2% (+1,1% nel 2017) contro il +1,4% previsto a maggio. Incluse le scorte si prevede invece un +1% (+1,1% l’anno seguente), legato ad un aumento dell’1,2% della spesa delle famiglie (+1,1% nel 2017), ad un +0,6% della spesa delle Amministrazioni pubbliche (+0,3% nel 2017) e ad una crescita del 2% degli investimenti fissi lordi (+2,7% nel 2017).
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l’Istat indica un aumento dello 0,9% delle unità di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi all’11,5% (11,3% nel 2017) contro l’11,9% dello scorso anno. Lieve aumento anche per le retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente: +0,6% sia nel 2016 che nel 2017, contro il +0,5% del 2015.

 

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