La spesa nell’Ue per la protezione sociale
Quanto si spende nell’Ue per la protezione sociale? Ovviamente la quota di spesa destinata a servizi e welfare varia di paese in paese, ma in generale – stima l’Eurostat – dal 2011 la spesa per la protezione sociale nell’Unione europea è leggermente aumentata dal 28,3% del Pil al 28,7% del 2014 (ma rispetto all’anno precedente si è osservato un lieve calo, dal 28,9%).
Il nostro è il settimo paese con la spesa sociale più elevata e la quota maggiore di essa, ma non è una novità, è prevista per le prestazioni di vecchiaia (58,6%). Per gli anziani solo Polonia e Grecia spendono di più (60,4% e 65%, rispettivamente). In generale, tolta la spesa per i disoccupati che è in linea con la media europea (5,8% e 5,1%), le diverse voci che compongono la protezione sociale sono al di sotto di quanto avviene invece nell’Ue.
Molto bassa, ad esempio, è la spesa per i servizi abitativi popolari, che si attesta allo 0,8%, alle spalle della Grecia con lo 0,2%. Quella per famiglie e bambini (al 5,4%) è anch’essa sotto la media europea (all’8,5%). Quella, invece, destinata a disabili e malati (che si colloca al 29,4%) è inferiore alla media (36,5%) di circa sette punti.
Nel confronto con gli altri paesi europei – anno di riferimento sempre il 2014 – la spesa per la protezione sociale ha rappresentato almeno il 30% del Pil in Francia (34,3%), Danimarca (33,5%), Finlandia (31,9%), Paesi Bassi (30,9%), Belgio (30,3%), Austria e Italia (entrambi al 30,0). Al contrario, si trovava al di sotto del 20% del Pil in Lettonia (14,5%), Lituania (14,7%), Romania (14,8%), Estonia (15,1%), Bulgaria e Slovacchia (entrambi al 18,5%), Malta e Polonia (entrambi al 19%), Repubblica Ceca (19,7%) e Ungheria (19,9%).
L’Eurostat specifica che queste disparità sono anche indicative delle diversità dei sistemi nazionali di protezione sociale e delle strutture demografiche, economiche, sociali e istituzionali di ogni paese membro. Se si guarda alla spesa pro capite, i valori più alti si sono registrati in Danimarca, Paesi Bassi e Austria (tra il 35% e il 40% al di sopra della media Ue). A seguire Germania e Francia (circa il 30% sopra la media), poi Belgio, Finlandia e Svezia (circa il 20% al di sopra).
Anche se l’Italia è tra i paesi che maggiormente destina le risorse alle prestazioni di vecchiaia c’è da dire che questa voce rappresenta il 45,9% del totale ed è la principale voce di spesa in molti paesi dell’Unione. I livelli più alti sono stati registrati, appunto, in Grecia, Polonia e Italia. Subito dopo in Portogallo (57,5%), Cipro (55.5%) e Romania (55,1%). La quota è invece più bassa in Irlanda (29,8%), Lussemburgo (37,7%), Germania (39,2%) e Belgio (40,3%).