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Consumi: i beni durevoli trainano la crescita

Secondo il Rapporto COOP, nel 2017 i consumi potrebbero subire invece una battuta d'arresto
di Redazione

La crescita dei consumi interni registrata nel 2016 (+1,5%) è stata trainata dalla spesa dei beni durevoli (+6,4%). A sottolinearlo è l’Osservatorio Findomestic, secondo cui l’incremento di consumi degli italiani è stato trainato in particolare dalla vendita di nuove automobili – nel 2016 le immatricolazioni sono aumentate del 16,1% –, dei motoveicoli (+13,3%) e dei mobili (+2%). Ma a crescere, dopo il calo del 3,2% rilevato nel corso del 2015, sono stati anche i prodotti ICT (+0,7%).

beni durevoli frigo

Le cose non dovrebbero andare altrettanto bene nel 2017, purtroppo. Il Rapporto COOP, redatto dall’Ufficio Studi dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori (ANCC-COOP) con la collaborazione scientifica di REF, sostiene che nel 2017 i consumi subiranno “una battuta d’arresto”, dopo un biennio caratterizzato da un ritmo di crescita superiori all’1%. A incidere sarà la ripresa dell’inflazione – l’ISTAT rileva che il 2016 si è chiuso comunque in deflazione (non accadeva dal 1959) – che potrebbe influenzare (riducendolo) il potere d’acquisto delle famiglie italiane: nel 2017 i prezzi dovrebbero crescere dell’1,1%, sostiene lo studio.
Tra le voci di spesa in crescita, oltre ai servizi ricreativi (+2,8%), il Rapporto COOP segnala la telefonia e i prodotti tecnologici (computer e altri accessori) rispettivamente in aumento dell’8 e del 7,3%. A diminuire sarà la spesa per l’acquisto di giornali, libri (-2,4%) e per la manutenzione e la riparazione della casa, in calo del 2,6% (a proposito dell’abitazione, il 50° Rapporto del CENSIS sulla situazione sociale del Paese rilevava che il 51,7% degli italiani intende tagliare ancora le spese ordinarie per la casa e per l’alimentazione).
La spesa alimentare potrebbe invece aumentare, secondo il Rapporto COOP: gli italiani che contano di aggiungere valore al carrello alimentare sono circa il doppio rispetto a quelli che pensano di ridurre ulteriormente la spesa (il 13% contro l’8%), una cosa che non accadeva da diversi anni.
Durante la crisi economica gli italiani hanno ridotto considerevolmente i consumi alimentari: per il CENSIS, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2015, la spesa alimentare delle famiglie italiane è diminuita in media del 12,2% in termini reali, anche se per i nuclei familiari meno ambienti il calo è stato ancora più significativo: nelle famiglie operaie è crollata del 19,4% e in quelle con a capo un disoccupato del 28,9%.

 

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