Torna a crescere la fiducia di consumatori e imprese a giugno
Dopo la debacle di maggio, a giugno sia l’indice dell’’Istat che misura la fiducia dei consumatori che quello relativo alle imprese hanno ricominciato a crescere, riprendendo l’andamento positivo che ha interessato i primi mesi del 2017. Tuttavia, nonostante il miglioramento, entrambi gli indici si sono attestati a livelli inferiori rispetto al mese di aprile.
Secondo le rilevazioni dell’Istat a giugno la fiducia dei consumatori si è attestata a 106,4 punti, contro i 105,4 di maggio ed i 107,4 di aprile. Dalle tabelle emerge come a riportare un miglioramento siano state tutte le componenti: il clima economico è infatti passato da 122 punti a 123,6, quello personale da 100,2 a 100,9, quello corrente da 105,2 a 105,7, mentre quello futuro da 106,6 a 107,7.
Anche per quanto riguarda i giudizi e le attese dei consumatori dalle rilevazioni traspare un cauto ottimismo. Sulla situazione economica del Paese migliorano infatti entrambe le voci, passando da -51 punti a -47 per i giudizi e da -37,8 a -33,8 per le attese. Andamento analogo ha interessato anche i giudizi e le attese sulla situazione economica della propria famiglia: nel primo caso l’indice passa a -31,7 punti dai -32,6 di maggio, nel secondo sale a -13,9 punti da -14,2. Lieve miglioramento anche per i giudizi sul bilancio familiare, da 9,3 a 9,4, e per le opportunità attuali all’acquisto di beni durevoli, da -59 a -58,7. Crescono anche le attese sulla disoccupazione, il cui indice è passato da 32,9 a 35,4 punti.
Per quanto riguarda invece le imprese, le rilevazioni dell’Istituto nazionale di statica indicano una crescita dai 106,2 punti di maggio ai 106,4 di giungo (106,8 ad aprile). Anche in questo caso il miglioramento dell’indice generale è stato comprato da quai tutte le componenti, escluse le imprese del commercio al dettaglio, per cui si rileva una diminuzione dell’indice di di oltre due punti: da 111,1 a 108,9. Per quelle manifatturiere si registra invece una crescita da 106,9 a 107,3 punti, per quelle di costruzione da 128,1 a 129,8 e per quelle dei servizi di mercato da 105,6 a 106.