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Prezzi delle abitazioni: si arresta la caduta nel primo trimestre

Nonostante la variazione acquisita fino a qui indichi ancora un calo dello 0,2%, le stime del 2017 sembrano piuttosto ottimiste per gli operatori del mercato: si prevede un +0,2% per le grandi città
di Redazione

Nel primo trimestre del 2017 i prezzi delle abitazioni sono sì diminuiti rispetto allo scorso anno, ma registrando un forte rallentamento nella caduta rispetto alla variazione registrata al termine del trimestre precedente. Si è invece arrestata la caduta congiunturale che interessava i prezzi ormai da qualche anno. Di fatto non si può ancora parlare di ripresa vera e propria, spiega l’Istat, ma le rilevazioni degli ultimi mesi fanno comunque ben sperare.

In particolare dalle rilevazioni emerge che al termine del primo trimestre i prezzi delle abitazioni italiane sono rimasti stabili rispetto al trimestre precedente, mostrandosi però in calo dello 0,1% rispetto al primo trimestre dei un anno fa (rallentando, appunto, rispetto al -0,3% registrato il trimestre precedente). A determinare la contrazione tendenziale è stato soprattutto il risultato rilevato per le abitazioni nuove, per le quali i prezzi sono diminuiti dello 0,4%, invertendo la rotta dopo il +0,5% del trimestre precedente. Un risultato incoraggiante ha invece interessato le abitazioni già esistenti, per le quali nel trimestre considerato, attraverso una variazione nulla, si è interrotta una serie negativa che continuava ormai dal 2011.
Nonostante la variazione acquisita fino a qui indichi ancora un calo dello 0,2%, le stime del 2017 sembrano piuttosto ottimiste per gli operatori del mercato. Secondo alcune previsioni formulate da Tecnocasa-Confesercenti, nel corso di quest’anno i prezzi dovrebbero arrestare la caduta, se non addirittura crescere dello 0,2% nelle grandi città, mentre per le città più piccole si dovrà aspettare il 2018.
Comunque le basse quotazioni che stanno tutt’oggi interessando il mercato – insieme ai bassi interessi sui mutui, al più facile accesso al credito da parte delle famiglie e alle migliori condizioni economiche del Paese – hanno contribuito non poco alla risalita delle compravendite innescata nel 2015 (tra il 2007 ed il 2015 le compravendite erano sempre diminuite) e confermata con la crescita del 16,8% registrata nel 2016. Anche le stime per il triennio 2017-2019 sembrano abbastanza positive, ma mentre nel 2017 la crescita delle compravendite dovrebbe attestarsi intorno ad un +6,9% (secondo Nomisma) negli anni seguenti potrebbe registrarsi un lieve rallentamento (+4,9% nel 2018 e +5,6% nel 2019).

 

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