Turismo in ripresa, ma un italiano su due rinuncia alle vacanze | T-Mag | il magazine di Tecnè

Turismo in ripresa, ma un italiano su due rinuncia alle vacanze

Il settore resta strategico per la nostra economia, importante l'impatto occupazionale
di Redazione

Nell’Unione europea, secondo recenti dati Eurostat (l’ufficio di statistica dell’UE), il 49% degli utenti internet ha dichiarato di avere prenotato viaggi o vacanze online. Una quota che aumenta fino al 73% in Lussemburgo, al 67% in Danimarca e al 63% in Finlandia. Ma circa un terzo della popolazione dell’UE non può permettersi una vacanza. È sempre l’Eurostat a fornire questa seconda informazione. In pratica – anno di riferimento il 2016 – il 32,9% della popolazione dell’UE non può permettersi una vacanza di una settimana, circostanza che interessa maggiormente le famiglie con figli a carico (34,6%) rispetto a quelle senza (31,3%).

I paesi UE in cui si osserva la quota minore di persone che non riescono a partire per una vacanza sono Svezia (8,2%), Lussemburgo (13,1%, ma nel 2015), Danimarca (13,7%), Finlandia (14,2%), Austria (15,4%) e Paesi Bassi (16,2%). Dalla parte opposta, più di sei persone su dieci non potevano permetterselo in Romania (66,6%) e Croazia (62,8%); nelle stesse condizioni invece oltre la metà della popolazione in Bulgaria (56,4%), Grecia (53,6%), Cipro (53,5%, nel 2015) e Ungheria (50,7%). L’Italia, con il 45,2% di popolazione che non può permettersi le vacanze, si colloca al quarto posto tra i paesi che presentano maggiori problemi in questo senso nell’Eurozona (dopo, cioè, Grecia, Cipro e Portogallo).
Restando in Italia, le stime per l’estate 2017 sono abbastanza positive, con il settore turismo che, dopo anni di difficoltà, appare in risalita. Federturismo nota che le abitudini sono nel tempo cambiate, si tende ad anticipare le ferie a luglio o a posticiparle a settembre, ma già dal primo fine settimana di agosto si prevedono 13 milioni di vacanzieri in movimento sulle strade, nelle stazioni e negli aeroporti del paese. Il settore turistico, al di là delle vacanze estive, resta uno dei più strategici per l’economia italiana. I dati 2016 del World Travel and Tourism Council quantificano in 70,2 miliardi di euro (il 4,2% del Pil) il valore dell’industria turistica, cifre che con l’indotto arrivano a 172,8 miliardi di euro (il 10,3% del Pil). Dal lato occupazionale, i lavoratori nel settore risultano essere circa 2,7 milioni. Inoltre, la spesa turistica degli stranieri nel 2016 ha registrato un nuovo record, a quota 36,4 miliardi di euro.

 

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