Le misure contro la povertà per le famiglie
L’Inps e il Ministero del Lavoro presentano l’Osservatorio statistico sul Reddito di inclusione, secondo cui le misure per il contrasto alla povertà, che comprendono anche il Rei entrato in vigore il 1° gennaio 2018, hanno coinvolto nei primi tre mesi dell’anno circa 251 mila famiglie, ovvero 870 mila persone, coprendo il 50% della potenziale platea, che da luglio salirà a 2,5 milioni di beneficiari. In particolar modo secondo l’Osservatorio le persone beneficiarie dei Rei sono state 316.693, circa 110 mila famiglie composte mediamente da tre persone – anche se l’11% sono rappresentate da famiglie con un solo componente -, mentre quelle che hanno goduto del Sostegno di inclusione attiva sono state 47.868, ovvero 119 mila nuclei familiari con una media di quattro componenti.
Per quanto riguarda la composizione interna, sono 57 mila i nuclei con minore che ricorrono alla misura, mentre 21.500 le famiglie con disabili. Secondo l’analisi sette beneficiari su 10 provengono dal Sud Italia, con picchi di richieste in Campania, Sicilia e Calabria, dove gli importi del Rei sono mediamente più alti che al Nord e arrivano a 328 euro mensili, mentre raggiungono il minimo di 225 euro in Valle d’Aosta. Già a inizio anno si poteva prevedere una distribuzione dei beneficiari sul territorio, infatti tra il 1° dicembre 2017 e il 2 gennaio 2018, il maggior numero di richieste si è registrato in Campania, con 16.686 domande presentate, il 22% del totale, in Sicilia, con 16.366 ovvero 21,4%, e in Calabria, con 10.606 richieste, 14%, di contro alle 5 mila provenienti da Lombardia e Lazio e perfino nessuna richiesta nella Provincia Autonoma di Trento e in Puglia – dove è stata inserita una misura integrativa simile al livello regionale.