Istruzione e formazione, l’Italia è sotto la media europea in molti indicatori
Nel 2017 la quota dei giovani italiani di età compresa tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato gli studi (istruzione e formazione) si attesta al 14%, contro la media europea del 10%. E ancora: la quota di NEET (giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono occupati né impegnati in un percoso di formazione o studio) è al 24,3%, quando in Europa si colloca – nello stesso periodo di riferimento, che in questo caso è il 2016 – al 14,2%. E, come se non fosse già abbastanza, siamo indietro rispetto alla media europea in termini percentuali per persone (30-34 anni) con istruzione terziaria, per tasso di occupazione tra i giovani laureati (20-34 anni) e partecipazione degli adulti (25-64) in offerte formative.
I dati dell’Eurostat si collocano all’interno del monitoraggio dell’SDG 4, che riguarda la qualità dell’istruzione (in particolare osserva progressi compiuti nel promuovere e aumentare l’istruzione di base, l’istruzione terziaria e la formazione degli adulti). Il confronto con i principali partner europei – Francia e Germania – appare quasi impietoso, con i due paesi che in diversi indicatori si piazzano al di sopra della media europea o, in esigui casi, poco al di sotto. L’alta percentuale di NEET appare il problema più gravoso, considerato che al pari degli abbandoni scolastici e il numero di laureati ci posiziona nelle ultime posizione nell’UE.