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Welfare aziendale: matching corrisposto tra imprese e dipendenti

Sette aziende su dieci definiscono i benefit coinvolgendo i lavoratori: i preferiti restano l'assistenza sanitaria, ferie e permessi e ticket restaurant
di Silvia Capone

Finite le ferie, c’è qualche lavoratore che ha potuto finanziare le proprie vacanze grazie al welfare aziendale: convertendo il premio di produzione in benefit tramite prenotazioni presso strutture alberghiere convenzionate, il lavoratore ha la possibilità di risparmiare essendo questo esentasse. Il 55% delle aziende italiane permette di trasformare il premio – tutto o anche solo una parte cospicua di esso – in servizi previsti dal proprio piano di welfare, che incontra la contentezza dei dipendenti, l’84% si dichiara infatti altamente soddisfatto. Questo stando ai dati che emergono dal Rapporto Welfare e Wellbeing di OD&M Consulting, di Gi Group condotti su 161 imprese e 500 dipendenti, secondo cui soprattutto le grandi aziende sono quelle che al momento offrono un piano di welfare, anche se la soddisfazione dei dipendenti delle PMI è maggiore: oltre il 93% ne è altamente soddisfatto.

Oltre che per il benefit goduto, il piano di welfare incontra il favore dei dipendenti perché prima di definire un paniere di servizi, sette aziende su 10 coinvolgono i lavoratori e ne indagano i bisogni tramite analisi sociodemografiche o ricerche interne. Il servizio più apprezzato, con l’80% di gradimento, è l’assistenza sanitaria per il lavoratore e la sua famiglia, seguito da ferie e permessi, stimato positivamente in particolar modo da under 24 e dalle donne, servizi di ristorazione e possibilità di gestione del tempo con un apprezzamento che arriva al 78,6% se prevede anche lo smart working, ed infine a pari merito i servizi di previdenza e di mobilità con il 69,2% di favore, e servizi assicurativi con piani di maternità. Le ricerche sembrano essere efficaci visto che, secondo la stessa ricerca, tra i servizi più forniti dalle aziende ai primi quattro posti compaiono quelli concernenti la ristorazione, l’assistenza sanitaria, la previdenza integrativa e l’area scuola e istruzione.
Solitamente però i piani di welfare aziendale non sono omologati per tutti, infatti più dell’80% delle aziende mette a disposizione i servizi a tutti i dipendenti, mentre il 53% affina l’offerta differenziando i benefit in base ai diversi bisogni delle persone. Nella maggior parte dei casi, il 73%, le aziende non impongono il benefit, ma danno ai propri dipendenti la possibilità di scegliere in un paniere di servizi equivalenti.
Questa libertà oltre ad incidere positivamente sulla soddisfazione dei dipendenti, mette in luce la sempre maggior attenzione delle aziende sul clima nel luogo di lavoro. Infatti anche se spesso deriva da un obbligo inserito nel contratto collettivo nazionale, nel 35% dei casi sono le aziende stesse che attuano piani di welfare per aumentare il benessere personale e organizzativo dei dipendenti.

 

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