La nostra vita “online”, tra rischi percepiti e reati subiti
Secondo il Digital Civility Index, studio condotto da Microsoft in occasione del Safer Internet Day (che si celebra domani, martedì 5 febbraio), l’Italia si colloca al nono posto per esposizione ai rischi online, su un totale di 22 paesi che vanno a comporre la speciale classifica (i campioni di riferimento sono i giovani di 13-17 anni e gli adulti di 18-74 anni).
Il 64,5% degli intervistati, riporta lo studio, ammette di essere stato vittima in prima persona (o di conoscere qualcuno che lo è stato) di almeno uno dei tre principali rischi online, che sono la possibilità di contatti indesiderati, fake news e bullismo. Il primo caso si manifesta quando si entra in contatto con persone che vogliono socializzare online contro la propria volontà e in Italia ha riguardato il 48% degli intervistati (la percentuale a livello globale si attesta al 36%). Il 62% degli italiani è “vittima” delle notizie false (fake news), mentre lo è il 57% su scala globale. Anche nei casi di bullismo (offese online e altro), la media di chi dichiara di averlo subito n Italia è superiore, seppur lievemente: il 52% contro il 51%.
L’indagine fa in qualche modo il paio con l’ultimo report dell’Istat sui reati contro la persona e contro la proprietà. Dai dati dell’Istituto nazionale di statistica emerge che circa il 5% dei cittadini ha subito truffe informatiche e clonazione delle carte bancarie. In particolare, il phishing ha riguardato il 7,7% delle persone, le quali hanno risposto a email false in cui si chiedevano credenziali; l’11,8% delle persone che comprano on line è stato vittima di una truffa; lo 0,6% di quanti utilizzano on-banking ha avuto perdite di denaro in operazioni bancarie on line. Tra i reati subiti dalle famiglie prevalgono quelli relativi ai veicoli (10,7%) e all’abitazione (5,6%). Gli inganni legati a contratti e forniture di servizi hanno coinvolto il 2% delle famiglie.
Che in ogni caso sia opportuno un livello di guardia adeguato, anche sul piano familiare, lo conferma un altro dato, stavolta dell’Università degli Studi di Firenze e La Sapienza di Roma, in collaborazione con il consorzio coordinato dal Miur, Generazioni Connesse, e Skuola.net: su dieci adolescenti, sette sono già registrati a un social network prima di compiere i 14 anni di età. Il Safer Internet Day è stato istituito dalla Commissione europea nel 2004 al fine di promuovere un comportamento responsabile e più consapevole online, soprattutto tra i giovani.