Lavoro: crescono i dipendenti permanenti, stabile la disoccupazione
A gennaio il lieve aumento degli occupati riguarda quasi esclusivamente la componente maschile. Male i giovani: disoccupazione al 33%
di Redazione
L’occupazione a gennaio mostra un lieve aumento, rileva l’Istat, dovuto soprattutto alla crescita dei dipendenti permanenti, mentre sono in diminuzione i dipendenti a termine e gli indipendenti. La crescita dei dipendenti permanenti si mantiene anche nel confronto trimestrale e annuo. Su base tendenziale si registra la prima variazione positiva da ottobre 2017. Su base annua in tutte le classi di età ad eccezione dei 15-24enni si osserva una crescita del tasso di occupazione e un calo del tasso di disoccupazione. Il tasso di inattività aumenta tra i 15-34enni mentre diminuisce per le persone di 35 anni o più. Tra i 15-24enni il tasso di disoccupazione si attesta al 33% (+0,3% sul mese,+0,4% sull’anno).
Nel periodo di riferimento, quindi, la stima degli occupati è in lieve crescita rispetto a dicembre (+0,1%, pari a +21 mila unità); il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7%. L’andamento degli occupati è determinato da un aumento consistente dei dipendenti permanenti (+56 mila), mentre si osserva un calo dei dipendenti a termine (-16 mila) e degli indipendenti (-19 mila). La crescita coinvolge esclusivamente gli uomini (+27 mila) mentre risultano in lieve calo le donne (-6 mila).
A gennaio la stima delle persone in cerca di occupazione aumenta dello 0,6% (+15 mila). La crescita riguarda quasi esclusivamente gli uomini e le persone oltre i 35 anni. Il tasso di disoccupazione è stabile rispetto al mese precedente, e si attesta al 10,5%. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a gennaio è in calo (-0,2%, pari a -22 mila unità). La diminuzione coinvolge solo gli uomini (-33 mila) e si concentra tra i 25-49enni (-48 mila). Il tasso di inattività resta stabile al 34,3% per il terzo mese consecutivo.
Nel periodo da novembre 2018 a gennaio 2019 l’occupazione registra un lieve calo rispetto ai tre mesi precedenti (-0,1%, pari a -19 mila unità). La flessione riguarda gli uomini e le persone tra i 15 e i 49 anni. Nel periodo diminuiscono i dipendenti a termine e gli indipendenti, mentre si registra un segnale positivo per i dipendenti permanenti.
Nel trimestre al lieve calo degli occupati si associa un aumento delle persone in cerca di occupazione (+1,3%, pari a +35 mila) mentre diminuiscono gli inattivi (-0,4%, -53 mila). Su base annua l’occupazione cresce dello 0,7%, pari a +160 mila unità. L’espansione interessa entrambe le componenti di genere concentrandosi esclusivamente tra gli ultracinquantenni (+250 mila). Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età tranne i 15-34enni. Crescono soprattutto i dipendenti a termine (+126 mila) ma si registrano segnali positivi anche per i dipendenti permanenti (+29 mila) e gli indipendenti (+6 mila). Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-5%, pari a -144 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,0%, -129 mila).
(fonte: Istat)