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L’importanza economica del settore aereo

I collegamenti e il trasporto aereo restano un volano per la crescita di un paese, anche se tragedie come quella del 10 marzo in Etiopia pongono sempre interrogativi nuovi sul tema sicurezza

di Redazione

In attesa di conoscere le reali dinamiche e le cause dell’incidente di ieri – domenica 10 marzo – del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines, che si è schiantato poco dopo essere decollato da Addis Abeba e diretto a Nairobi, provocando la morte di tutte le persone a bordo (157), tra le quali otto nostri connazionali, alcune riflessioni sull’impatto economico del settore aereo (in particolare proprio nel continente africano) ci potrebbero aiutare a capire quali opportunità esso rappresenta. Perché solitamente potremmo cadere nella tentazione di ritenere i velivoli delle compagnie africane poco sicuri, ma la realtà è il più delle volte molto diversa da come la immaginiamo. Basti pensare che il mezzo in questione era nuovo e il pilota piuttosto esperto. E inoltre, considerati i recenti incidenti accorsi a modelli dello stesso tipo, si stanno aprendo indagini e decidendo blocchi in diverse parti, tra cui la Corea del Sud e la Cina (ma non l’Europa, al momento, pur essendo la situazione sotto osservazione).

Ora, intendiamoci: in linea del tutto generale viaggiare in aereo resta tra i modi più sicuri. Negli aerei – il tema lo affrontammo tempo fa con un’intervista a Carlo Marchiori, professore alla facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma (Dipartimento di Meccanica) – sono tanti i meccanismi che entrano in funzione in caso di guasti o anomalie durante le varie fasi di volo. Ma è evidente che tragedie di questa natura possono avere un impatto, almeno nell’immediato, sulle scelte di viaggiatori e compagnie. Ed è un paradosso, per certi versi, se consideriamo dove è avvenuto l’incidente.

Si tratta, anche stavolta, di un argomento già affrontato su queste pagine. Tra le questioni che da vicino interessano il continente africano, che avranno cioè un impatto sullo sviluppo dell’area, un ruolo fondamentale lo giocheranno la stabilità politica, la lotta alla corruzione e la demografia. E, vanno poi aggiunte, le relazioni tra Stati. La ripresa del dialogo tra Eritrea ed Etiopia, dopo 20 anni di conflitti dovuti a dispute territoriali, cominciata lo scorso anno e culminata con la partenza, il 18 luglio 2018, del primo volo commerciale tra i due paesi, dalla capitale etiope Addis Abeba, è tutt’altro che un esempio a caso. Al riguardo erano intervenuti Gabriella Baldassarre e Ivano Gioia del Gruppo Sace in una pubblicazione Sasso nello stagno – focus su specifiche aree geografiche o settori, nel nostro riferimento datato dicembre 2017 –, spiegando che «il settore aereo in Africa Sub-Sahariana è in crescita da diversi anni: sia il traffico passeggeri sia la capacità passeggeri sono in aumento di circa il 4% annuo in media dal 2011 e l’International Air Transport Association (IATA) stima per il 2017 tassi del 7,5% e del 7,9% rispettivamente, superiori alla media globale».

Le potenzialità nel continente africano, però, restano ancora inespresse: «Nonostante accolga circa il 16% della popolazione mondiale, l’Africa rappresenta appena l’1,4% dei passeggeri sul traffico aereo complessivo e il 3,1% della flotta totale nel 2016». La capacità, inoltre, è distribuita in modo non uniforme nel continente, con proprio l’Etiopia e il Kenya, oltre al Sudafrica, a rappresentare i principali corridoi aerei, mentre «l’Africa Occidentale non ha simili hub e l’Africa Centrale è a malapena servita».

Stiamo parlando, in ogni caso, di un settore economico fondamentale la cui crescita – in termini di importanza dello scalo aereo e del traffico – può determinare un impatto occupazionale non indifferente. Ad esempio, in Europa, stando ad uno studio dell’Aci Europe di qualche anno fa, l’incremento del numero di passeggeri in transito negli scali può avere effetti positivi: negli aeroporti con meno di un milione di passeggeri l’anno, per ogni milione di viaggiatori in più si creano 1.200 nuovi posti di lavoro; negli scali con oltre 10 milioni di passeggeri annui, i nuovi occupati sono 850.

 

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