Il primato italiano dei prodotti food DOP e IGP
Dal 2010 l’Italia vanta il numero più alto di prodotti certificati DOP e IGP tra i Paesi europei
di Redazione
Nel 2018 l’Italia conserva ancora, come ormai si registra dal 2010, il primato in Europa per numero prodotti food – quindi esclusi i vini – DOP e IGP, con 297 prodotti certificati. Decisamente di più rispetto alla Francia, ferma a 249, e alla Spagna, 193. Sia all’Italia che alla Francia sono stati riconosciuti nell’anno quattro nuovi marchi, mentre nel periodo che va dal 2010 al 2016 la crescita dei riconoscimenti italiani variava dagli otto ai 24 nuovi prodotti annui. A renderlo noto è il rapporto del Centro studi di Confragricoltura su dati Ismea-Qualivita.

Nello specifico, tra le regioni italiane che detengono un maggior numero di prodotti DOP e IGP primeggiano l’Emilia-Romagna, 43, seguita dal Veneto, con 36, e dalla Lombardia, 34. Nell’Italia centrale, le regioni con più prodotti riconosciuti sono Toscana (31) e Lazio (27), mentre nel Meridione e nelle Isole, Sicilia, 31, e Campania, 24.
Secondo i dati dei rilevamenti realizzati da Ismea-Qualivita, nel 2017 sono stati prodotti 1,45 milioni di tonnellate di prodotti DOP e IGP per un valore alla produzione di 6,96 miliardi di euro, registrando quindi un aumento del 16,5% rispetto al 2010. Sono stati prodotti principalmente formaggi, prodotti a base di carne e aceti balsamici, i quali da soli equivalgono ad un valore totale di circa 6,36 miliardi.
A trainare l’intero settore sono i prodotti lattiero caseari, con il Parmigiano Reggiano Dop e il Grana Padano Dop che insieme toccano quota 2,6 miliardi di valore alla produzione.
Mentre l’export del settore agroalimentare italiano evidenzia segni di crescita contenuti, le esportazioni di prodotti DOP e IGP vanno decisamente meglio: nel 2017, hanno raggiunto il valore di 3,5 miliardi di euro, dato più che raddoppiato rispetto al 2010.
Nonostante l’alto numero di prodotti italiani certificati come DOP e IGP, oltre l’80% del valore della produzione, e il 90% del valore delle esportazioni, è riconducibile solo ai primi dieci prodotti di settore, gran parte dei quali, esclusi l’Aceto Balsamico di Modena IGP e la Mela Alto Adige IGP, sono stati riconosciuti prima del 2000.