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Imprese italiane più digitali, ma molto dipende dalla complessità aziendale

Nel 2019 il 94,5% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza connessioni in banda larga fissa o mobile. Buona performance del Mezzogiorno. Stabile la quota delle imprese con almeno 10 addetti che impiega esperti ICT, mentre cresce leggermente quella delle imprese con almeno 250 addetti

di Redazione

Nel 2019, il 94,5% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza connessioni in banda larga fissa o mobile. Aumenta la quota di imprese che fornisce dispositivi portatili (computer portatili, smartphone, tablet, iPad) che permettono una connessione mobile a Internet per scopi aziendali/lavorativi (62,4%, 60,5% nel 2018). Nel complesso, il 49,9% di addetti utilizza un computer connesso a Internet per svolgere il proprio lavoro (47,6% nel 2018). L’intensità di utilizzo della connessione mobile riguarda il 25,0% degli occupati nelle imprese con almeno 10 addetti (22,8% nel 2018). È quanto emerge dal report dell’Istat su imprese e ICT.

Tra le imprese con 10-49 addetti, prosegue l’Istat, circa sei su dieci (59%) dichiarano di utilizzare connessioni mobili per l’attività lavorativa e di fornire, a tal fine, dispositivi portatili al 19,9% della propria forza lavoro (18,1% nel 2018). La quota sale fino al 29,5% tra i lavoratori delle imprese di maggiore dimensione, queste ultime nel 95,3% dei casi dichiarano di utilizzare connessioni mobili per l’attività lavorativa. Tra le imprese con almeno 10 addetti connesse a Internet in banda larga fissa, la velocità massima di connessionei cresce con la dimensione aziendale, senza particolari divari territoriali. Tuttavia a livello regionale si evidenzia una buona performance delle imprese del Mezzogiorno: Calabria, Campania, Sicilia e Molise si attestano tra le prime dieci regioni per quota di imprese connesse a Internet a velocità di download pari ad almeno 30 Mbps. La quota di imprese connesse con almeno 30 Mbps è pari a circa il 43% nel Mezzogiorno e nel Nord ovest mentre si attesta al 39,7% nel Centro Italia e al 38,9% nel Nord est. Triplicano rispetto al 2015, inoltre, le PMI connesse a velocità almeno pari a 30 Mbps (40,4%, 13,1% nel 2015). Nello stesso periodo le grandi imprese con connessioni veloci passano al 75,9% dal 40,1%.

Sul lato occupazionale, nell’ultimo triennio rimane invariata la quota delle imprese con almeno 10 addetti che impiega esperti ICT (16%) mentre aumenta di poco quella delle imprese con almeno 250 addetti che hanno dichiarato di avere specialisti informatici tra il personale interno (73,1%, 71,8% nel 2018). Negli ultimi anni continua a crescere la quota delle imprese di maggiore dimensione che assumono specialisti ICT (38,4%), nonostante le difficoltà nel coprire i posti vacanti: il 18,1% delle imprese con almeno 250 addetti dichiara di aver avuto difficoltà nel reperire personale specializzato (15,7% del 2018).

Il 68,5% delle imprese dichiara di utilizzare personale esterno per la gestione di attività legate all’ICT quali manutenzione di infrastrutture, supporto e sviluppo di software e di applicazioni web, gestione della sicurezza e della protezione dei dati. Tale quota aumenta con la dimensione dell’impresa: dal 67% delle imprese di minore dimensione all’84,1% di quelle con almeno 250 addetti. Il 19,4% delle imprese con almeno 10 addetti (16,9% nel 2018) e il 60,9% tra quelle più grandi ha organizzato nell’anno precedente corsi di formazione per sviluppare o aggiornare le competenze ICT dei propri addetti. Aumenta dal 14% al 16,3% la quota di imprese con almeno 10 addetti che hanno svolto corsi di formazione informatica rivolti a personale senza competenze specialistiche in ICT.

Le attività economiche nelle quali si evidenzia maggiore attenzione a questo tipo di formazione, dopo quelle legate al settore ICT (circa 37%), risultano le attività professionali, scientifiche (25,9%), le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (22,4%), i servizi postali e le attività di corriere (20,5%).

Il comportamento delle imprese è stato valutato rispetto a 12 caratteristiche specifiche che contribuiscono alla definizione dell’indicatore composito di digitalizzazione denominato Digital intensity index utilizzato per identificare le aree nelle quali le imprese italiane incontrano maggiori difficoltà. In generale, circa l’80% delle imprese con almeno 10 addetti si colloca ad un livello “basso” o “molto basso” d’ adozione dell’ICT, non essendo coinvolte in più di sei attività tra quelle considerate. Il restante 20% svolge invece almeno sette delle 12 funzioni, posizionandosi su livelli “alti” o “molto alti” di digitalizzazione.

(fonte: Istat)

 

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