Gli incidenti stradali in Italia
Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel primo semestre del 2019 si registra una riduzione sia del numero di incidenti stradali con lesioni a persone sia del numero dei feriti, mentre il totale delle vittime entro il trentesimo giorno è in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
di Redazione
È stato, quello appena trascorso, un weekend – l’ennesimo – di tragici incidenti stradali. A farne le spese, quasi sempre, i giovani, da Nord a Sud. Qual è il trend dell’anno che si sta per concludere? «Secondo le stime preliminari – risponde l’Istat nel report che ha diffuso in queste ore sul tema –, nel primo semestre 2019 si registra una riduzione sia del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (82.048, pari a -1,3%) sia del numero dei feriti (113.765, -2,9%), mentre il totale delle vittime entro il trentesimo giorno (1.505, + 1,3%) è in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».
Prosegue l’Istat: «Con riferimento agli anni di benchmark 2001 e 2010 per la sicurezza stradale, nei primi sei mesi dell’anno il numero di morti scende del 23,6% rispetto al primo semestre 2010 e del 54,2% nel confronto con lo stesso periodo del 2001. L’aumento della mortalità registrato nel primo semestre 2019 allontana dunque l’obiettivo europeo di riduzione del 50% delle vittime entro il 2020. L’indice di mortalità, calcolato come rapporto tra il numero dei morti e il numero degli incidenti con lesioni a persone moltiplicato 100, è pari a 1,8, stabile rispetto al primo semestre 2018».
L’aumento delle vittime è frutto, in particolare, dell’incremento registrato sulle autostrade (oltre il 25%) e sulle strade extraurbane (+0,3%). Per le strade urbane si stima, invece, una diminuzione pari a circa il 3%. Nel primo semestre 2019, le prime iscrizioni di autovetture sono diminuite del 3,4% ; le percorrenze medie annue sulle autostrade in concessione sono sostanzialmente stabili (+0,6% rispetto allo stesso periodo del 2018) mentre aumenta il traffico di veicoli pesanti (+2,1%).
(fonte: Istat)