I principali indicatori economici nel 2019
Nel 2019 il Pil ha fatto registrare una variazione positiva dello 0,2% (secondo le prime stime), ma quali altri dati economici hanno segnato l’anno appena trascorso?
di Redazione
Nel confronto tra i numeri di gennaio e gli ultimi disponibili dall’Istat non emergono variazioni particolarmente significative. Per quanto riguarda la produzione industriale nel periodo tra gennaio e ottobre 2019 l’indice ha registrato una flessione tendenziale dell’1,2%, anche se rispetto al mese precedente si è ridotta allo 0,3%. In particolare, a influire sulla diminuzione sono stati i dati relativi ai beni intermedi, che registrano -2,8% e i beni strumentali, -1,8%. Mentre le altre voci sono tutte, lievemente, positive.
Guardando il commercio al dettaglio, nonostante il calo mensile registrato nell’ultimo rapporto dell’Istat sia per quanto riguarda il valore che il volume, tra gennaio e ottobre 2019 nel complesso si rileva un aumento dello 0,7% sia in termini di prodotti che di valore delle vendite. E se l’aumento nell’anno del volume è stato spinto maggiormente dai prodotti non alimentari, la percentuale di aumento del valore è pressoché simile, o,7% non alimentari e 0,9% quelli alimentari. Particolarmente consistente è invece il contributo del commercio elettronico, + 17,5% nell’arco di tempo considerato.
Anche il commercio con l’estero ha segnato percentuali positive, il periodo gennaio-ottobre infatti ha fatto registrare un aumento medio delle esportazioni del 2,7%, nello specifico l’aumento è stato dell’1,3% verso i paesi dell’Unione Europea e del 4,4% verso quelli extra Ue. Al contrario, l’Istat ha rilevato una flessione delle importazioni dello 0,1%: l’aumento dello 0,3% dell’import europeo è stato smorzato dal calo di quello del resto del mondo dello 0,5%.
Nel corso del 2019 anche il mercato del lavoro ha visto un andamento positivo: le unità di lavoro totali sono aumentate con un ritmo costante nei primi due trimestri, favorevoli sono stati anche i dati sul tasso di disoccupazione che nei primi dieci mesi dell’anno ha continuato a scendere raggiungendo a ottobre il valore di 9,7%.
In generale anche il clima di fiducia è risultato buono: a dicembre 2019 si stima che l’indice che misura quella dei consumatori sia pari a 110,8 punti, mentre l’indice delle imprese si è attestato a 100,7. Tuttavia, nonostante l’aumento rispetto al mese di novembre, rispetto a gennaio il clima di fiducia dei consumatori è diminuito di quasi quattro punti (era a 114 all’inizio dello scorso anno), mentre quella delle imprese è aumentata (era a 99,2 12 mesi fa).
Per quanto riguarda le stime per l’anno appena iniziato, l’Istat prevede che nel 2020 il contributo della domanda interna sarà simile ai livelli del 2019, che la domanda estera netta avrà un impatto ancora positivo e che la crescita del Pil sarà pari al +0,6%.