Covid-19, i giudizi degli italiani sulla gestione della crisi
Secondo il sondaggio Tecnè per Quarta Repubblica, l’opinione pubblica è spaccata a metà
di Redazione
In Italia, l’emergenza causata dal nuovo Coronavirus – SARS-CoV-2 – ha spinto il governo ad adottare misure di per contenere la diffusione del virus e aiutare i cittadini e le imprese che vivono nelle zone dove è stato registrato almeno un caso. Secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi dalla Protezione civile, aggiornati al 2 marzo – a partire dal 28 febbraio, le statistiche vengono riferite quotidianamente, alle 18 –, le persone risultate positive ai test per il nuovo Coronavirus sono 1.853 (927 sono in isolamento domiciliare, 742 ricoverati con sintomi e 166 in terapia intensiva). Quelle guarite 149. I morti sono 52.

Per conto di Quarta Repubblica, il programma televisivo in onda su Rete 4 in prima serata, l’istituto di ricerca Tecnè ha chiesto agli italiani – coinvolto un campione di 1.000 persone, intervistato tra il 1° e il 2 marzo – di giudicare la gestione della crisi da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Cosa è emerso? L’opinione pubblica è spaccata esattamente a metà. Il 43% degli italiani la giudica positivamente. Una quota analoga la giudica negativamente. Il restante 14% ammette di non sapere.
NOTA METODOLOGICA
Campione di 1.000 casi, rappresentativo della popolazione maggiorenne italiana, articolato per sesso, età, area geografica
Estensione territoriale: intero territorio nazionale
Interviste effettuate il 1°-2 marzo 2020 con metodo Cati, Cami, Cawi
Totale contatti: 5.120 (100%) – rispondenti: 1.000 (19,5%) – rifiuti/sostituzioni: 4.120 (80,5%)
Margine di errore +/-3,1%
Soggetto che ha realizzato il sondaggio: Tecnè srl
Committente: Agenzia DIRE
Il documento completo sul sito: sondaggipoliticoelettorali.it
Come era da aspettarsi gli italiani si sono divisi sul Covid-19 all’incirca secondo le opinioni politiche. Però il virus ha sicuramente avuto un effetto positivo per la Fornero:
“In via di risoluzione problema pensioni dopo 30000 anziani morti: Ultrasessantenni ancora al lavoro e giovani alla movida.”
P.D.