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L’impatto delle misure restrittive su feste pasquali e ponti

Secondo il Codacons i consumi alimentari subiranno una diminuzione del 25% rispetto all’anno scorso. Per Coldiretti lo stop agli spostamenti costerà al turismo otto miliardi di euro

di Redazione

Le misure restrittive, introdotte per contenere la diffusione del coronavirus – proprio da ieri, giovedì 9 aprile, infatti, sono stati intensificati i controlli delle forze di Polizia per scovare gli irresponsabili pronti a violare la quarantena –, costringeranno gli italiani a non lasciare le loro abitazioni, rendendo le festività pasquali inevitabilmente diverse dagli anni passati. 

Una Pasqua “casalinga” e all’insegna del risparmio: secondo uno studio del Codacons, i consumi alimentari subiranno una diminuzione del 25% rispetto all’anno scorso, che in termini assoluto significa una sforbiciata di 300 milioni. Quest’anno, gli italiani sborseranno 900 milioni di euro, pari a circa 34,6 euro a famiglia. Alcune voci di spesa risentiranno maggiormente del calo dei consumi: uova e colombe, ad esempio, troveranno posto solo sui tavoli di 6 famiglie su dieci. 

La spesa per i prodotti dolciari passerà dai 400 milioni dell’anno scorso ai 240 milioni, pari al 40% in meno. Gli italiani rinunceranno anche all’agnello, piatto tipico pasquale: il Codacons stima che i consumi passeranno dalle 5.000 tonnellate alle 3.200, il 35% in meno.

Altro allarme è poi arrivato dalla Coldiretti. Secondo l‘associazione di categoria degli agricoltori lo stop agli spostamenti – «necessario ma doloroso», sottolinea Coldiretti – verso seconde case, parenti, amici, vacanze o gite fuori porta che interessa la stragrande maggioranza degli italiani che tradizionalmente escono di casa per i ponti Pasqua ed di primavera del 25 aprile e primo maggio, che quest’anno cadono rispettivamente di sabato e venerdì, costerà circa otto miliardi di euro. 

 

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